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A Badia Calavena un gioiello che merita il successo che ha

di MARTA BICEGO
Con l’opera di un gruppo di appassionati offre vari servizi e oltre 10mila volumi

A Badia Calavena un gioiello che merita il successo che ha

di MARTA BICEGO
Una biblioteca che resta aperta solamente grazie al tempo donato dai volontari. Accade a Badia Calavena, paese immerso nel verde dell’alta Val d’Illasi che conta poco più di 2.600 abitanti. Quasi all’ombra del campanile, ci sono scaffali colorati di libri pronti ad accogliere tanti appassionati della lettura oppure studenti che utilizzano le due sale studio nelle quali hanno a disposizione computer, tavoli, connessione internet. E prezioso silenzio per aiutare la concentrazione. Sei giorni su sette, con aperture “straordinarie” il mercoledì sera (dalle 20 alle 22) e il sabato pomeriggio (dalle 13 alle 17.30).
Una ricca offerta. «Sono 10.437 libri a catalogo», esordisce con una punta di orgoglio (e di precisione) Renato Zorzella, volontario ed ex maestro, che la biblioteca l’ha vista nascere e diventare grande, poi conquistare spazi e scaffalature. Oggi conta 535 utenti totali, 73 dei quali sono neo-iscritti: in generale, più femmine (375) che maschi; con ogni fascia di età rappresentata: ultrasessantenni (64), 19-35 (158), 36-60 (148), 15-18 (58), 7-14 (106) e 0-6 (1). Ad aver effettuato almeno un’operazione tra gli scaffali sono state 215 persone, per un totale di 1.864 prestiti al banco, che salgono a 2.630 se si considerano i prestiti globali. Certo, potrebbero essere di più, ma sono una buona base di partenza sulla quale si concentra l’impegno dei volontari.

A Badia, la biblioteca fu istituita “per favorire la partecipazione dei cittadini alla gestione dell’attività culturale”, si legge nel verbale della seduta straordinaria del consiglio comunale che riporta al 18 luglio 1979, e fu affidata a un comitato di gestione. Primo bibliotecario e direttore “di diritto” fu designato il maestro Guido Posenato. Ma come luogo era altro da quello che è oggi: «Aveva sede presso le scuole elementari, ma con la riforma degli istituti comprensivi si resero necessari nuovi spazi per l’insegnamento. Fu quindi trasferita nel seminterrato, dove rimase qualche anno», riassume Zorzella. Fino al trasferimento nell’attuale sede, in via Principe di Piemonte, in ambienti che sono parte del complesso dell’ex monastero dei santi Vito, Modesto e Crescenzia. Era il 2 ottobre 2010: data che si può dire della rinascita, di pari passo al cambiamento della frequentazione da parte della cittadinanza. E all’incremento del catalogo, continua Zorzella, «grazie ai volumi donati dalle persone che non li utilizzavano più o allo scambio con altre biblioteche». Un successo, tanto che per smaltire le eccedenze sono stati organizzati mercatini in piazza. E, tuttora, con l’iniziativa “Ti regalo un libro”, un tavolino è riservato alle pubblicazioni di letteratura per ragazzi che si possono ricevere in dono per evitare che restino inutilizzate.
Film e fumetti. Cineforum, eventi per far conoscere la biblioteca a persone di ogni età, aperture in orari non convenzionali, collezioni di fumetti giapponesi per attirare le giovani generazioni. Sono alcune delle idee pensate per mantenere “vivi” gli spazi della biblioteca, che è dedicata a Giorgio Anselmi, pittore e decoratore che nacque a Badia nel 1723 e fu allievo di Antonio Balestra. Alcune riproduzioni delle sue opere abbelliscono le pareti del salone principale, i cui scaffali bianchi accolgono pagine stampate di letteratura sia italiana che straniera. «Qui una sezione speciale è riservata alla storia della Lessinia, della Val d’Illasi e di Badia», evidenzia Diego Zocca, presidente del Comitato di gestione e consigliere comunale con delega alla Cultura. Una preziosa raccolta nella raccolta, per custodire e valorizzare le origini del paese. È tra l’altro una sezione che potrebbe ampliarsi in ambienti attigui, anticipa, «quando saranno terminati i lavori di restauro dell’abazia che sono tuttora in corso, visto che iniziamo a soffrire per la mancanza di spazi».

Per tutte le età. È al bancone d’ingresso che si incontrano i volontari. Sono sei ed è grazie al loro impegno se la biblioteca riesce a garantire le quotidiane aperture. Tra gli ultimi arrivati c’è Carlo Croce, già vicedirettore della Caritas diocesana veronese, che adesso ha ritrovato la sua dimensione tra i volumi. È lui a descrivere i frequentatori della biblioteca, che è inserita nel Sistema bibliotecario della Provincia: «Si spazia dai bambini, per i quali sono pensate attività specifiche, agli studenti e ai ricercatori che arrivano pure da altre città». Proseguendo la visita, a disposizione c’è una sala lettura con vista sul chiostro dell’abazia e ripiani con allineati libri in lingua straniera; una saletta con pubblicazioni per bimbi e ragazzi. Una scala conduce al soppalco dove, oltre a sedie e videoproiettore per incontri e conferenze, ci sono altre librerie con volumi che spaziano tra storia, geografia, scienze umane.

Accoglienza e silenzio. Spazi accoglienti. Come accogliente è il sorriso di Alessia Tanara, ventunenne che da fine maggio dello scorso anno sta svolgendo il periodo del Servizio civile universale in biblioteca con un progetto del Don Calabria. Si occupa, assieme agli altri volontari, di distribuire o ricevere i libri in prestito e di organizzare eventi; ha aiutato persone con poca dimestichezza con gli strumenti digitali nel destreggiarsi tra la burocrazia; ha affiancato una studentessa in alternanza scuola lavoro. «Mi sono appassionata alla lettura in prima superiore», confessa Tanara. Quando ha saputo di questa opportunità l’ha colta al volo, sebbene provenisse da un percorso scolastico completamente diverso, nella scuola alberghiera. «Questa è un’esperienza unica, che consiglio ai giovani», riassume con entusiasmo: permette di mettersi in gioco, di rendersi utili per il proprio paese, di conoscere tante persone. «Il silenzio che c’è qui? Non lo trovi da nessun’altra parte», conclude. Assieme a tante, tante, pagine da sfogliare. (1/Continua)

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