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Ritorna la Colletta per il cibo in modalità tessera-dono

Sarà senza volontari, sacchetti e scatoloni, per rispettare le norme anti-Covid, ma la Colletta alimentare si farà anche quest’anno. E non durerà solo un giorno, bensì fino all’8 dicembre

Parole chiave: Colletta (5), Tessera (1), Banco Alimentare (2)
Ritorna la Colletta per il cibo in modalità tessera-dono

Sarà senza volontari, sacchetti e scatoloni, per rispettare le norme anti-Covid, ma la Colletta alimentare si farà anche quest’anno. E non durerà solo un giorno, bensì fino all’8 dicembre.
Cambia insomma la forma, non la sostanza. Partecipare è facile: basta acquistare una tessera da 2, 5 o 10 euro, che verrà poi convertita in alimenti destinati alle persone in difficoltà. Si potrà richiedere alle casse dei supermercati aderenti oppure on line, sul sito www.mygiftcard.it o con una spesa su www.amazon.it e www.esselungaacasa.it. L’intera raccolta sarà consegnata al Banco Alimentare, che la girerà alle strutture caritative che seguono le persone bisognose.
Da 24 anni la Colletta alimentare si tiene l’ultimo sabato di novembre, con un’apposita giornata nazionale. Ma con la diffusione dei contagi e con le Regioni “colorate” in modo diverso per contenere la pandemia, la classica presenza in massa dei volontari nei supermercati risulta impossibile. «Solo a Verona ne mobilitavamo tremila – spiega Adele Biondani, presidente del Banco Alimentare del Veneto –. Per tutelare la loro salute e quella delle persone che fanno la spesa, abbiamo studiato una nuova formula, dematerializzata, che concilia il diritto al cibo con la sicurezza sanitaria».
«Non potevamo non esserci con questo gesto di condivisione, tanto più nel momento difficile che stiamo vivendo, in cui c’è il rischio di chiuderci in noi stessi – aggiunge la presidente –. La colletta c’è e ci ricorda che donare fa bene prima a noi stessi e poi agli altri; ci invita a essere solidali verso chi sta male, a seconda delle possibilità di ciascuno: anche una scheda da due euro è sufficiente a far star meglio qualcuno».
Ogni euro donato, sottolineano dal Banco, si trasforma in 50 euro di valore distribuito. Perché grazie alla rete di volontariato costruita negli anni, i costi di raccolta e distribuzione dei prodotti sono limitati e permettono di moltiplicarne il valore. Quelli per la prima infanzia sono sempre i più ricercati; poi ci sono riso, legumi, latte, sughi, tonno e altro cibo in scatola non deperibile.
«Quest’anno, grazie all’intervento del Governo e dell’Unione Europea, riceviamo molti beni destinati a chi è in difficoltà, ma la domanda è in forte aumento – chiarisce Biondani –. La prima ondata della pandemia ha fatto registrare un +20% di richieste; ora stiamo facendo un secondo controllo e stimiamo che ci avvicineremo a un +40% a fine anno: ci auguriamo che sia una fase transitoria, ma la realtà è questa».  
Un invito a partecipare alla raccolta arriva anche dall’assessore ai Servizi sociali del Comune di Verona, Daniela Maellare. «L’emergenza sanitaria ha aumentato in modo significativo il numero di persone e famiglie che vivono in povertà – sottolinea –. I cittadini veronesi hanno sempre risposto in modo positivo a questa Giornata, mostrandosi generosi, collaborativi e attenti alle situazioni difficili dei più bisognosi: sono certa che quest’anno sapranno esserlo ancora di più».

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