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Gli anziani, i bersagli preferiti di truffatori e borseggiatori

di MARTA BICEGO
Le raccomandazioni e gli aneddoti delle forze dell’ordine

Gli anziani, i bersagli preferiti di truffatori e borseggiatori

di MARTA BICEGO
Nel parcheggio del supermercato, appena usciti dalla posta o dalla banca, addirittura in casa propria. Non è mai eccessiva la prudenza quando si tratta di difendersi da possibili truffe che colpiscono le persone anziane, ma non solo. Perché i professionisti del raggiro non si fanno scrupoli quando hanno individuato la loro “vittima”. C’è chi indossa finte divise e chi falsifica tesserini per intrufolarsi nelle abitazioni; chi finge che un familiare sia stato coinvolto in un incidente stradale e richiede rimborsi di denaro; chi mette in vendita della merce che ovviamente non consegnerà mai al malcapitato acquirente. Proprio per mettere in guardia i cittadini, la Compagnia dei carabinieri di Verona, coinvolgendo le stazioni locali, ha organizzato una serie di incontri sul territorio per fare opera di sensibilizzazione e spiegare cosa può accadere e soprattutto cosa è opportuno fare quando si incappa in spiacevoli situazioni come queste.
L’informazione non è mai sufficiente, visto che i truffatori hanno parecchia fantasia. «La truffa è un brutto episodio che può far vergognare. Se si è vittime di queste persone senza scrupoli è meglio non aspettare troppo, ma parlarne con conoscenti o familiari e denunciare subito l’accaduto, rivolgendosi alle forze dell’ordine». È il primo consiglio che Fernando Pe, luogotenente stazione di Roverè Veronese, ha chiesto di tenere bene a mente ai cittadini presenti al Teatro San Nicolò. L’incontro è stato organizzato dal circolo Noi Edera e dall’unità pastorale della Lessinia con la partecipazione del consigliere comunale Oliviero Fiorini.
Al di là del senso di vergogna, è opportuno contattare il 112 e denunciare anche le situazioni sospette. Soltanto in questa maniera si riesce a risalire all’autore del raggiro e dare la possibilità a chi di dovere di intervenire. Numerosi sono stati gli aneddoti e i piccoli episodi raccontati da Pe, poi raggiunto dal maggiore Alessandro Papuli, comandante della Compagnia di Verona. Come a ribadire che nessuno è davvero immune, quindi è importante mantenere sempre la lucidità e non agire in maniera avventata. Negli ultimi anni, c’è stata una escalation di truffe messe a segno da sedicenti militari dell’Arma, che si sono serviti della divisa per conquistare la fiducia del cittadino. La vittima, ha spiegato il maggiore, «riceve una telefonata al telefono fisso, in cui viene segnalato che un familiare è stato coinvolto in un incidente ed è necessario un versamento di denaro per poterlo rilasciare». Il complice già fuori dalla porta, fingendosi un avvocato, è pronto a ritirare la cifra. Finalità dei truffatori è far preoccupare la vittima, metterla nella condizione di agire nell’immediatezza e senza ragionare. «L’unica soluzione è fermarsi, prendere un momento di lucidità e aspettare – ha suggerito Papuli –. Non appena i malintenzionati sentono incertezza, desistono dal loro piano».
Per intrufolarsi in casa, una truffa diffusa è quella del finto tecnico, ha ricordato Pe. Un presunto addetto (di luce o gas) chiede di ispezionare le stanze e, una volta entrato, invita a raccogliere tutti gli oggetti di valore e a custodirli in un luogo sicuro, in genere il frigorifero, per evitare possibili interferenze. Il consiglio? Non aprire mai la porta agli sconosciuti e, in caso di sospetti, contattare i carabinieri. Altre raccomandazioni sono da applicare nella quotidianità: farsi accompagnare in banca o in posta quando si prelevano la pensione o somme di denaro in contanti; evitare di fermarsi a parlare con qualcuno per strada: dietro la sua falsa cortesia potrebbero celarsi delle cattive intenzioni.
Quando si va a fare la spesa al mercato o al supermercato, non lasciare mai aperta o incustodita la borsa né la spesa; è fondamentale prestare attenzione a chi si avvicina troppo o vi spinge inavvertitamente, perché potrebbe farlo per sottrarre il portafoglio, l’orologio o una collana. Mentre si è a passeggio, è consigliato evitare di fermarsi a parlare con sconosciuti, anche se sono cordiali e ben vestiti.
Mai fidarsi dell’apparenza. Diffusa è inoltre la truffa del falso incidente o dello specchietto retrovisore, quando disonesti guidatori o pedoni inscenano un sinistro o un investimento (ovviamente mai avvenuti) e chiedono l’immediato rimborso in denaro. Altre raccomandazioni invitano a non far aprire le porte ai bambini o ai nipotini, se non si è verificata l’identità della persona che ha suonato il campanello; se inavvertitamente avete fatto entrare uno sconosciuto e, per qualsiasi motivo, vi sentite a disagio, non perdete la calma ma inviatelo ad uscire dirigendovi con decisione verso la porta; non consegnate mai denaro agli sconosciuti che dicono di essere funzionari di enti pubblici o privati.
Diffidate sempre dagli acquisti troppo convenienti e dai guadagni facili, poiché spesso si tratta di truffe o di merce rubata. Dal reale al virtuale, il passo è breve. Ormai è difficile, a ogni età, rinunciare a internet con gli smartphone a portata di mano, ogni momento della giornata. Bisogna allora adottare alcune misure di sicurezza: password “complicata” (composta cioè da numeri, simboli, lettere sia maiuscole che minuscole); riservatezza dei dati, bancari ma non solo, da custodire con cura; un buon programma antivirus se si naviga da computer. Accattivanti occasioni di acquisto vanno sempre controllate, le e-mail che arrivano da sconosciuti non devono mai essere aperte senza opportuna verifica, sebbene presentino dei loghi familiari (ad esempio di posta o banca), soprattutto contengono link che richiedono password. Così vale per inviti che arrivano nelle chat sul telefonino oppure via sms. Pare impossibile, ma c’è sempre un furbetto pronto a colpire... 

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