“Emergenza profughi”. Sono di questo tenore i titoli che rilanciano e acuiscono la tensione, anche politica, in queste ore su un problema che non è certo nato ieri...
Un mare di neve, freddo e fango: è questo il luogo in cui, per migliaia di migranti, naufragano i sogni di una vita nuova in Europa. Siamo nel cantone di Una Sana, nel nord-ovest della Bosnia-Erzegovina. A pochi chilometri dalla città di Bihac l’impenetrabile confine con la Croazia è presidiato giorno e notte da poliziotti armati di tutto punto
Per aiutare la Siria e contribuire affinché si ponga fine alle violenze e allo spargimento di sangue e perché venga privilegiata la via del dialogo, della riconciliazione e dell'impegno per la pace
Non passa giorno senza che i media ci consegnino episodi di cronaca nera legati alla presenza dei profughi dentro le nostre città. Li chiamiamo profughi, cioè gente che scappa da terre devastate dalla guerra e dalla violenza, anche se in realtà solo il 10% tra di loro risulta idoneo ad essere classificato tale...
Cinquecento profughi somali, eritrei e sud-sudanesi avranno la possibilità di trovare rifugio in Italia grazie all'apertura di nuovi corridoi umanitari. Saranno ospitati in strutture ecclesiali. L'accordo è stato siglato dai rappresentanti del Governo italiano, dalla Comunità di S. Egidio e dalla Cei che si farà carico completamente del progetto con i fondi dell'otto per mille.
Ho sempre pensato che l’Alto Adige sia una terra benedetta da Dio. Arrivarci e anche solo sostare con lo sguardo è già un dono impareggiabile. Magari a rompere l’incanto ci potrebbe stare l’incomunicabilità delle lingue. Una ricchezza di storie che andrebbero approfondite, ma che talvolta si sono trasformate in Babele, con tanto di bombe sotto i tralicci.
Se la torcia non illumina ma incendia, quello che la regge non è una guida ma un piromane. Da qualche tempo nella nostra città si sta affermando una campagna d’informazione e d’opinione dai toni accesi, spesso aspri e polemici nei confronti dei profughi ospitati sul territorio veronese...
Ci mancava il braccio di ferro tra governo e governatori di Lombardia, Veneto e Liguria (tre regioni guidate dal centrodestra) ad arroventare il clima politico e a spargere altra benzina sul dramma dell’immigrazione. Lo chiamo in questo modo perché non riesco a convincermi che decine di migliaia di persone partano dalla propria terra, rischino la vita, si svenino economicamente arrivando ad indebitare le proprie famiglie, si mettano in mano a moderni schiavisti su rottami a forma di barca soltanto per vedere l’effetto che fa e se viene qualche anima buona a recuperarli...
Non passa giorno senza che i media ci consegnino episodi di cronaca nera legati alla presenza dei profughi dentro le nostre città. Li chiamiamo profughi, cioè gente che scappa da terre devastate dalla guerra e dalla violenza, anche se in realtà solo il 10% tra di loro risulta idoneo ad essere classificato tale...
Cinquecento profughi somali, eritrei e sud-sudanesi avranno la possibilità di trovare rifugio in Italia grazie all'apertura di nuovi corridoi umanitari. Saranno ospitati in strutture ecclesiali. L'accordo è stato siglato dai rappresentanti del Governo italiano, dalla Comunità di S. Egidio e dalla Cei che si farà carico completamente del progetto con i fondi dell'otto per mille.
Ho sempre pensato che l’Alto Adige sia una terra benedetta da Dio. Arrivarci e anche solo sostare con lo sguardo è già un dono impareggiabile. Magari a rompere l’incanto ci potrebbe stare l’incomunicabilità delle lingue. Una ricchezza di storie che andrebbero approfondite, ma che talvolta si sono trasformate in Babele, con tanto di bombe sotto i tralicci.
Se la torcia non illumina ma incendia, quello che la regge non è una guida ma un piromane. Da qualche tempo nella nostra città si sta affermando una campagna d’informazione e d’opinione dai toni accesi, spesso aspri e polemici nei confronti dei profughi ospitati sul territorio veronese...
Ci mancava il braccio di ferro tra governo e governatori di Lombardia, Veneto e Liguria (tre regioni guidate dal centrodestra) ad arroventare il clima politico e a spargere altra benzina sul dramma dell’immigrazione. Lo chiamo in questo modo perché non riesco a convincermi che decine di migliaia di persone partano dalla propria terra, rischino la vita, si svenino economicamente arrivando ad indebitare le proprie famiglie, si mettano in mano a moderni schiavisti su rottami a forma di barca soltanto per vedere l’effetto che fa e se viene qualche anima buona a recuperarli...
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