Ad una lettura affrettata e superficiale, il libro terzo appare come la narrazione erudita della storia di Roma, a cominciare dalle sue origini troiane fino a Cesare Ottaviano Augusto. Che sia una trattazione erudita non ci sono dubbi, intessuta come è di estratti principalmente da Sallustio, Varrone (“il più dotto dei romani”, De civitate Dei III,4) e Polibio. Ma l’intento di Agostino non è di natura storica...
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