Ebbene sì, sono politicamente scorretto e non voglio assolutamente accodarmi al gregge. Quello dei proclami, della bella faccia da mostrare quando le emozioni prendono il sopravvento, schierandomi dalla parte giusta. Je ne suis pas Charlie, io non sono Charlie. Nei giorni scorsi, Je suis Charlie, era diventato lo slogan che riempiva le piazze e le bocche. Non solo per manifestare contro la violenza di una scheggia di Islam impazzito, ma prima ancora per indicare il primato di quella libertà, che da Voltaire in poi si è posta come vangelo, a fondamento della società e della democrazia...
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