Il secondo capitolo dell’enciclica Fratelli tutti ha come trama la parabola del buon samaritano, di cui riporta il testo di Luca. La parabola evoca tante pagine dell’Antico e del Nuovo Testamento. Evoca, ad esempio, Caino che all’appello di Dio: «Dov’è tuo fratello?», risponde stizzito: «Sono forse io il custode di mio fratello?». Ma evoca anche i comandamenti, specialmente quelli espressi dal libro dell’Esodo in riferimento alle vedove, agli orfani e agli stranieri.
La nuova enciclica di papa Francesco porta la data del 3 ottobre scorso. Intervento alquanto poderoso, di ben 287 paragrafi, scanditi in otto capitoli. Il titolo in se stesso è molto eloquente: Fratelli tutti. Dunque, una enciclica sulla fraternità universale, particolarmente adatta ai nostri tempi la cui cultura è dominata dall’individualismo.
Avremo sicuramente tempo per leggere e approfondire l’enciclica di papa Francesco Fratelli tutti. Tuttavia di fronte alle prime valutazioni pubblicate sui quotidiani mi si permetta qualche appunto di cornice per una lettura oltre e sotto la superficie...
Come già san Giovanni Paolo II aveva scritto nell’enciclica Laborem exercens, l’uomo è stato posto nell’Eden per custodire e per coltivare la terra. A tale riguardo, con molta perspicacia l’enciclica Laudato si’ precisa: “L’intervento umano che favorisce il prudente sviluppo del creato è il modo più adeguato di prendersene cura, perché implica il porsi come strumento di Dio per aiutare a far emergere le potenzialità che Egli stesso ha inscritto nelle cose” (124). Di fatto, qual è il senso e la finalità dell’attività umana?
Il capitolo terzo dell’enciclica Laudato si’ porta come titolo “La radice umana della crisi ecologica”. Fondamentalmente vengono individuate e analizzate due radici velenose: il cattivo uso della tecnoscienza e l’antropologismo, cioè l’assolutizzazione della centralità dell’uomo, senza tenere sull’orizzonte Dio...
“La cultura del relativismo è la stessa patologia che spinge una persona ad approfittare di un’altra e a trattarla come un mero oggetto, obbligandola a lavori forzati, o riducendola in schiavitù a causa di un debito. È la stessa logica che porta a sfruttare sessualmente i bambini, o ad abbandonare gli anziani che non servono ai propri interessi”. Così papa Francesco nell’enciclica Laudato si’ (n. 123) presenta quella che è pure solito definire come “la cultura dello scarto”, tema che, come altri, sta passando non ingenuamente sotto silenzio...
Avremo sicuramente tempo per leggere e approfondire l’enciclica di papa Francesco Fratelli tutti. Tuttavia di fronte alle prime valutazioni pubblicate sui quotidiani mi si permetta qualche appunto di cornice per una lettura oltre e sotto la superficie...
Come già san Giovanni Paolo II aveva scritto nell’enciclica Laborem exercens, l’uomo è stato posto nell’Eden per custodire e per coltivare la terra. A tale riguardo, con molta perspicacia l’enciclica Laudato si’ precisa: “L’intervento umano che favorisce il prudente sviluppo del creato è il modo più adeguato di prendersene cura, perché implica il porsi come strumento di Dio per aiutare a far emergere le potenzialità che Egli stesso ha inscritto nelle cose” (124). Di fatto, qual è il senso e la finalità dell’attività umana?
Il capitolo terzo dell’enciclica Laudato si’ porta come titolo “La radice umana della crisi ecologica”. Fondamentalmente vengono individuate e analizzate due radici velenose: il cattivo uso della tecnoscienza e l’antropologismo, cioè l’assolutizzazione della centralità dell’uomo, senza tenere sull’orizzonte Dio...
“La cultura del relativismo è la stessa patologia che spinge una persona ad approfittare di un’altra e a trattarla come un mero oggetto, obbligandola a lavori forzati, o riducendola in schiavitù a causa di un debito. È la stessa logica che porta a sfruttare sessualmente i bambini, o ad abbandonare gli anziani che non servono ai propri interessi”. Così papa Francesco nell’enciclica Laudato si’ (n. 123) presenta quella che è pure solito definire come “la cultura dello scarto”, tema che, come altri, sta passando non ingenuamente sotto silenzio...
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