Tra i sentimenti che popolano la mente e il cuore degli italiani, dopo la cattura di Cesare Battisti, non c’è soltanto il senso della giustizia. C’è molto di più, compreso un senso di rivincita verso un assassino che ha passato anni in libertà, sfottendo il proprio Paese e i parenti delle vittime cadute sotto la sua violenza.
Gradasso, sbruffone, cinico, sarcastico, beffardo. E assassino. Assassino di quattro innocenti, ammazzati a nome dei proletari comunisti armati, prima di scappare in Francia, poi in Brasile e quindi l’ultimo tentativo di passare in Bolivia, una volta fiutato che le arie carioca stavano diventando poco salubri per la sua situazione giudiziaria.
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