Metti che un marziano cercasse di capire se l’Italia sta migliorando o meno

Se un marziano arrivasse oggi in Italia per capire come sta andando l’economia del nostro Paese, si troverebbe in grave difficoltà. Almeno tre sono infatti le interpretazioni che si possono ricavare partendo – e questo è l’apparente paradosso – dai medesimi dati ufficiali.

February 21, 2016

| DI Renzo Cocco

Se un marziano arrivasse oggi in Italia per capire come sta andando l’economia del nostro Paese, si troverebbe in grave difficoltà. Almeno tre sono infatti le interpretazioni che si possono ricavare partendo – e questo è l’apparente paradosso – dai medesimi dati ufficiali. Prima tesi: quella del bicchiere mezzo pieno. È sostenuta dal Governo. In sintesi si sottolinea come siano state fatte importanti riforme strutturali: da quella del lavoro allo snellimento e semplificazione della pubblica amministrazione, alla liberalizzazione dei mercati e dei servizi. Tutto questo si è tradotto in un incremento del prodotto interno lordo (+0,8% nel 2015 e previsione di +1,4-1,6% nel 2016); in un aumento dell’occupazione (+109mila occupati nel 2015); in un calo complessivo della disoccupazione (-254mila disoccupati) ed in particolare della disoccupazione giovanile passata dal 41,2% di inizio 2015 al 37,9% di fine dicembre scorso; in un aumento dei consumi e della fiducia dei privati e delle imprese. Seconda tesi: quella del bicchiere mezzo vuoto. È descritta dalle forze di opposizione ed in particolare dall’on. Brunetta, capogruppo di Fi a Montecitorio, che fa anche il mestiere di docente universitario di economia. Si ammette la crescita del pil che risulta peraltro “debole ed incerta” e comunque nettamente inferiore a quella degli altri Paesi industriali. Si nega che vi sia stato un aumento dell’occupazione perché se il saldo dei lavoratori dipendenti è positivo, ciò è avvenuto a scapito del lavoro autonomo. Inoltre sarebbero aumentati i lavoratori precari. Sentenzia Brunetta: «Il Jobs act è una bolla e una balla». Infine tutto quello che sta facendo il Governo gonfia il deficit pubblico e obbliga a chiedere ulteriore flessibilità di manovra – rispetto ai parametri fissati – alle autorità europee. Terza tesi: quella del bicchiere mezzo pieno che potrebbe riempirsi del tutto se si proseguirà nell’attuazione delle riforme. È la lettura condotta dal Governatore della Banca d’Italia, Visco, e dal suo collega della Banca centrale europea, Draghi. Alcune importanti riforme sono state attuate e i risultati positivi in termini di crescita del pil, di occupazione, di investimenti, di consumi, di credibilità e di fiducia sono reali. Lo scenario europeo e mondiale rimangono però incerti e la ripresa internazionale debole. Il rallentamento di economie-locomotiva quali gli Usa e la Cina impone al nostro Paese, che sull’export fonda le proprie possibilità di una crescita stabile e duratura, di proseguire con decisione nelle riforme di sistema. Semplificazione, liberalizzazione, aumento della competitività e della produttività, modernizzazione sono le parole d’ordine delle autorità monetarie centrali per garantire la crescita economica e l’occupazione alle nuove generazioni. Anche su Marte si è profondamente convinti che tale “ricetta” sia l’unica che assicuri un futuro all’Italia.

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