Vaccinarsi e vaccinare i figli significa per fare prevenzione oncologica
Si tratterà della correlazione tra tumori e agenti infettivi venerdì 7 settembre in un incontro tra specialisti all’ospedale don Calabria di Negrar
| DI Marta Bicego
Si parlerà di “Tumori e agenti infettivi” venerdì 7 settembre all’Irccs Sacro Cuore don Calabria di Negrar nell’ambito del 42° incontro oncologico del Triveneto promosso dal Coordinamento organizzativo ed educazionale della Rete oncologica veneta con il coordinamento scientifico della dottoressa Stefania Gori, presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e direttore dell’Oncologia medica del nosocomio della Valpolicella.In Italia, rivelano le stime, l’8% dei i tumori deriva da un’infezione provocata da virus e batteri. I più noti agenti infettivi ad azione oncogena sono il Papilloma Virus umano (Hpv), responsabile del tumore alla cervice uterina, il virus dell’epatite B, che tra le cause principali del cancro primitivo del fegato, e l’Helicobacter Pylori, uno dei fattori di rischio della neoplasia dello stomaco.«Quasi 5mila nuovi casi all’anno sono attribuiti ad infezioni croniche di ceppi oncogeni del Papilloma Virus umano (HPV); in particolare i tumori della cervice uterina (2.300 nuovi casi nel 2017) e una quota variabile di quelli di ano, vagina, vulva, pene e del cavo orale. Inoltre il virus dell’epatite B (HBV) è una delle cause principali del tumore primitivo del fegato (13mila nuovi casi all’anno)», sottolinea Gori.Per il Papilloma Virus umano ed epatite B esistono vaccini sicuri ed efficaci, offerti gratuitamente dal Servizio sanitario nazionale. Tuttavia, chiosa, «in Italia si registrano ancora 500 morti all’anno (dati Istat 2014) per cancro alla cervice uterina e quasi 10mila decessi annui per epatocarcinoma. Vaccinarsi e vaccinare i nostri figli significa quindi fare prevenzione oncologica». L’Helicobacter Pylori è invece il principale fattore di rischio per l'ulcera peptica e per il tumore allo stomaco di cui si registrano in Italia 13mila nuovi casi all’anno, dunque eradicare il virus attraverso terapia farmacologica è efficace una forma di lotta.
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