“In un mondo che mi volta le spalle la preghiera mi fa stare meglio”

Caro prof., è tanto che cerco un modo per sfogarmi, per parlare con qualcuno. Va tutto male: a casa, a scuola, nello sport. È difficile tenersi sempre tutto dentro o parlare solo qualche volta con un’amica che poi magari non sempre mi capisce. Le dicevo, a casa non va troppo bene, i miei molto spesso litigano e mia mamma è sempre arrabbiata...

February 10, 2018

| DI Redazione Online

Caro prof., è tanto che cerco un modo per sfogarmi, per parlare con qualcuno. Va tutto male: a casa, a scuola, nello sport. È difficile tenersi sempre tutto dentro o parlare solo qualche volta con un’amica che poi magari non sempre mi capisce. Le dicevo, a casa non va troppo bene, i miei molto spesso litigano e mia mamma è sempre arrabbiata. L’ho vista piangere più di una volta in quest’ultimo periodo e non era mai successo prima e mi fa stare male. Ho sempre paura che prima o poi decida di andarsene per davvero come dice a volte scherzando. Ma non so mai con chi parlare di questa mia paura. A scuola poi, non ne posso più. Non per i voti, anzi direi che mi vanno molto bene, ma è nella classe che ormai da un pezzo non sto più bene. A nessuno gliene frega niente degli altri, tutti che ti usano per le verifiche e poi spariscono o passano il resto del tempo a prendere in giro. Appena posso scappo da qui, vado da amiche in altre classi. Mi sento sola e molto spesso, come dicevo, usata. Il peggio è poi quando lo fa il ragazzo che mi piace, per lui non esisto mai se non quando il giorno dopo c’è un compito in classe. E poi gli altri sono sempre pronti a criticare quello che faccio, magari a volte anche scherzando, ma non capiscono che io ci sto male, che mi feriscono. Voglio andare in una vera classe come le altre che vedo e stare bene, aiutare ma ogni tanto anche essere aiutata.
Lo sport. Per me è sempre stata una passione, ma ultimamente è un peso. Il mio allenatore mi odia, cerca sempre un modo per umiliarmi davanti alle mie compagne, di farmi sentire scarsa. Solo i miei sanno quante volte sono tornata piangendo dagli allenamenti, convinta di non presentarmi più là. Ma quella è la mia squadra da otto anni e non sono pronta a non vedere più così spesso le mie compagne. Io voglio andarmene da questa città al più presto. Finirò di studiare e andrò via, starò meglio. Gli unici momenti in cui mi sento bene sono quando prego il Signore, quando gli chiedo aiuto e vedo che comunque c’è sempre. Mi sento fortunata a credere in Lui a differenza di quasi tutti i ragazzi della mia età. E le posso assicurare che anche le sue lezioni hanno contribuito molte volte a farmi stare meglio. Grazie prof. [Eleonora]
Ascoltare i ragazzi fa bene! Impariamo a capirli, impariamo ad accoglierli per quello che sono, impariamo a volergli più bene. Quando scrivono, si mettono a nudo e mostrano i loro lati più nascosti e intimi. Da qui noi abbiamo un osservatorio particolarmente interessante che ci permette di comprenderli e di capire il motivo di alcune loro scelte che talvolta ci spiazzano. Eleonora ci narra la sua fatica di trovare accanto a sé persone in grado di ascoltarla e capirla. Ci descrive le sue emozioni e i suoi stati d’animo che la accompagnano nei diversi ambiti di vita. Così in famiglia sente di “stare male” e sperimenta la “paura” di un possibile abbandono; a scuola nella relazione con i compagni si sente “sola” e a volte “usata”; nello sport percepisce uno sguardo sminuente nei suoi confronti che la fanno sentire “scarsa”.
Solo la preghiera la fa stare bene. E questo è molto interessante, soprattutto perché detto da una ragazza di 17 anni. Solo nella preghiera, nella relazione personale con Dio, Eleonora sente di non essere sola, sperimenta che qualcuno c’è sempre. Tutto questo è la sua ancora di salvezza. E lei ci crede nonostante si senta sola anche nel suo credere. Questa è la sua forza! [Andrea Salvetti. Mail: info@opados.it]

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