Una rete di rifugi posizionati sui nostri monti, con attrezzature che dovranno raccogliere i dati di questo cambiamento climatico che sta in primis modificando il volto delle montagne stesse: ghiacciai in ritirata, scarso innevamento, temperature miti. E un turismo – ci racconta il gestore del rifugio “Barana” sul Telegrafo – che frequenta più assiduamente la montagna, ma che deve anche capire quanto sia delicato questo ecosistema: «Acqua non ce n’é, non si può portarla, va utilizzata con attenzione». Intanto Agsm Aim investe sul geotermico: le centrali di teleriscaldamento utilizzeranno l’acqua calda sotterranea per riscaldare le case collegate, risparmiando quasi la metà del metano utilizzato normalmente
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