In primavera la natura si risveglia ed è il momento migliore per prenderci cura delle nostre piante. E questo periodo di clausura forzata può essere l’occasione buona per dedicare loro un po’ di tempo. E non importa se abbiamo un giardino, un terrazzo o solo un vaso sul balcone: questa è un’attività perfetta per occupare il tempo e prendere un po’ di aria, magari godendo del sole e delle temperature miti. La prima cosa da fare è riportare all’aperto le piante che durante l’inverno abbiamo messo al riparo, in modo da stimolare la loro ripresa vegetativa, mettendole in piena luce o in penombra secondo le necessità di ognuna.
Quindi è bene procedere alla pulizia della chioma, eliminando i rami secchi, le foglie ingiallite o con parti rinsecchite dal freddo, e ripulendo la superficie del vaso da eventuali erbe che possono esservi cresciute. L’eliminazione delle parti morte, che va fatta con forbici o cesoie ben affilate, è fondamentale e permette di allontanare i microrganismi patogeni (come funghi o batteri) che possono provocare malattie e che sono presenti sulle parti morte. Inoltre, in questo modo, si stimola l’emissione di nuovi getti e con essi il rinnovo della vegetazione. Un’operazione, questa, che vale per curare le piante che si trovano all’interno della casa, sia per quelle da giardino o balcone.
Per le piante sempreverdi, soprattutto quelle con foglie grandi (come filodendro o ficus), è utile anche pulire dalla polvere o altre impurità le foglie, utilizzando uno straccio umido. Infatti la polvere che nel tempo si accumula sulla foglia limita l’assorbimento della luce, impedendole di svolgere appieno la sua attività fotosintetica. Anche smuovere la parte superficiale del vaso (ad esempio con la parte dentata di una zappetta), in modo da rompere la crosta che si sarà formata nel corso dell’inverno, e permettere così all’aria di penetrare nel terreno fino alle radici, è un’operazione utilissima: ricordiamo che le radici hanno bisogno di respirare e che, se sono in salute, rendono la pianta rigogliosa e bella.
È anche il momento per distribuire un po’ di fertilizzante, ma senza esagerare. Ricordiamoci sempre che le nostre piante non amano gli eccessi, ma la continuità. Quindi meglio piccole dosi frequenti piuttosto che una grande quantità data in una volta sola. I fertilizzanti liquidi contenenti azoto, fosforo e potassio e altri microelementi, mischiati con l’acqua di innaffiatura, sono il mezzo migliore per nutrire le piante da appartamento e da balcone e consentire di assimilare i nutrienti utili per la fioritura. L’uso di un concime universale una volta a settimana è una valida soluzione per dare alla pianta tutto quello che le serve.
Infine, le innaffiature: l’aumento delle temperature porta la pianta a traspirare di più e quindi le irrigazioni saranno sempre più necessarie. Non ci sono regole fisse per i tempi e le quantità; la cosa migliore è osservare la superficie del vaso e toccare la terra: quando risulta asciutta, allora è il momento di innaffiare. Nell’incertezza, meglio darne meno che troppa: la pianta è in grado di recuperare un leggero deficit idrico, mentre difficilmente si salva da un eccesso di irrigazione.
E ricordiamo di mantenere il vaso rialzato e staccato dal sottovaso, per evitare che l’acqua che vi ristagna risalga lungo il terreno mantenendolo bagnato, facendo quindi marcire le radici.