Nel mondo
stampa

Quelle isole artificiali fatte dai cinesi per dominare un mare conteso da molti

Il piccolo Yeti è un film d’animazione uscito nelle sale italiane il 3 ottobre. Racconta la storia dell’amicizia tra Yi, un’adolescente di Shanghai che ama suonare il violino e vuole girare il mondo, e un cucciolo di yeti, che vive sul tetto di casa sua. La pellicola, che sta riscuotendo successo al botteghino, è al centro di uno scandalo internazionale...

Parole chiave: Cose dell'altro mondo (8), Isole artificiali (1), Cinesi (1)
Quelle isole artificiali fatte dai cinesi per dominare un mare conteso da molti

Il piccolo Yeti è un film d’animazione uscito nelle sale italiane il 3 ottobre. Racconta la storia dell’amicizia tra Yi, un’adolescente di Shanghai che ama suonare il violino e vuole girare il mondo, e un cucciolo di yeti, che vive sul tetto di casa sua. La pellicola, che sta riscuotendo successo al botteghino, è al centro di uno scandalo internazionale.
Prodotto da DreamWorks Animation e Pearl Studio, con sede a Shanghai in Cina, il lungometraggio ha scatenato polemiche in diversi Paesi del Sudest asiatico: è stato ritirato dalle sale del Vietnam, il ministro degli Esteri filippino ha chiesto di boicottarlo e in Malesia uscirà in versione ridotta. A destare scalpore una cartina della Cina, visibile in una delle scene del film, sulla quale è rappresentata la linea “a nove trattini”, un confine arbitrario che attraversa il Mar Cinese Meridionale dandone il controllo alla Cina. L’immagine tocca un nervo scoperto ed è stata interpretata come una provocazione dai governi di Hanoi, Kuala Lumpur e Manila.
Da anni la tensione attorno a questo braccio di mare racchiuso tra Cina, Vietnam, Malesia e Filippine è alle stelle. Sul fondale giacciono 11 miliardi di barili di petrolio e 190 bilioni di piedi cubi di gas naturale. Le acque contengono il 10% del pescato mondiale e da qui passa il 30% dei traffici commerciali globali. Non sorprende quindi che diversi Stati abbiano messo gli occhi sulla zona.
La Convenzione Onu sul diritto del mare è chiara: ogni Paese gode di una zona economica esclusiva che si estende fino a 200 miglia nautiche dalla costa. Qui può esercitare diritti di proprietà e controllare i traffici. Al di fuori di quest’area, si trovano le acque internazionali, che appartengono a tutti e sono regolate dal diritto internazionale.
Da quando il Giappone ha perso il ruolo di potenza regionale dopo la seconda guerra mondiale, la Cina ha avanzato mire egemoniche sul Mar Cinese Meridionale, sostenendo la sua “linea a nove trattini”. Gli altri Paesi hanno sempre rifiutato il confine e i tribunali internazionali lo hanno definito illegittimo. Oggi la contesa ruota attorno alle isole Spratly, un arcipelago di atolli inospitali situato al centro del Mar Cinese Meridionale. Se qualche Stato riuscisse a “conquistarle”, allargherebbe di molto la propria zona economica esclusiva.
Diversi Paesi hanno costruito piccole strutture sugli isolotti. La Cina, però, si è spinta oltre.
Negli ultimi cinque anni le navi di Pechino hanno versato in mare sabbia, roccia e cemento. Sono, così, nate sette isole artificiali sulle quali il governo ha installato le proprie basi militari. La mossa ha suscitato lo sdegno degli Stati Uniti, che hanno interessi nell’area e sono intenzionati a proteggere gli alleati. Piccoli scontri e scaramucce tra flotte sono all’ordine del giorno.
La strategia del governo cinese è chiara. Pechino non intende scatenare un conflitto, ma estendere il proprio controllo sullo specchio d’acqua attraverso una politica di piccoli passi: non solo attraverso isole artificiali, ma anche usando film per bambini come propaganda.
Andrea Di Fabio

Tutti i diritti riservati
Quelle isole artificiali fatte dai cinesi per dominare un mare conteso da molti
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento