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Pandemia, il capitolo si sta chiudendo?

di REDAZIONE

Due anni di virus ma il futuro appare rischiarato. Pensieri e riflessioni per guardare fiduciosi al domani sapendo che non ci sono da fare cose nuove, ma da fare nuove tutte le cose

Parole chiave: Segni di speranza (2), Covid-19 (89), Pandemia (35), Ripresa (17), Coronavirus (96), Vaccini (12)
Giovane donna che si abbassa la mascherina mostrando un bel sorriso

di REDAZIONE

Segni sempre più solidi e diffusi di speranza. Che la pandemia “festeggi” in questi giorni il suo secondo anno, ma che non arrivi a festeggiare il prossimo. Perché ora c’è un vaccino che è stato inoculato alla stragrande parte della popolazione italiana – in altre parti del mondo siamo molto più indietro – e questa terapia si è dimostrata efficace. Il futuro promette cure ancor più sofisticate e valide, tali da trasformare questo Coronavirus in qualcosa di meno letale e sconquassante. Con il suo declino, riemerge appunto la speranza che tutto torni come prima. Ovviamente non sarà così, perché questa pandemia ci accompagnerà per molto tempo nella psiche e negli atteggiamenti quotidiani. E come non dovrà essere così per la Chiesa, come ci spiega il vicario diocesano per la Pastorale, mons. Alessandro Bonetti: le chiusure e le restrizioni hanno messo in crisi le nostre strutture, l’organizzazione si sta rivelando elefantiaca e soprattutto poco efficace nell’evangelizzare, mentre si devono mettere in atto processi che raccontino alle persone il profumo della nostra fede. Andrà tutto bene? Andrà tutto nuovo.
Testimonianze, riflessioni e prospettive per la società e per la Chiesa che verrà su Verona Fedele del 20 febbraio 2022 disponibile in edicola e in parrocchia.

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