Quanto è brutto l’immigrato a causa della cattiva informazione
In occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che si celebra questa domenica 17 gennaio, il Papa ci ha donato un messaggio dal titolo “Migranti e rifugiati ci interpellano. La risposta del Vangelo della misericordia”. Penso sarebbe sufficiente leggere le parole di Francesco per vivere in modo significativo in ogni parrocchia questo momento e quindi invito tutti a farlo (il testo si trova facilmente sul sito www.vatican.va)...
In occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che si celebra questa domenica 17 gennaio, il Papa ci ha donato un messaggio dal titolo “Migranti e rifugiati ci interpellano. La risposta del Vangelo della misericordia”. Penso sarebbe sufficiente leggere le parole di Francesco per vivere in modo significativo in ogni parrocchia questo momento e quindi invito tutti a farlo (il testo si trova facilmente sul sito www.vatican.va). Io mi permetto solo di prendere spunto e approfondire un passaggio in cui il Pontefice chiede che “l’opinione pubblica sia informata in modo corretto, anche per prevenire ingiustificate paure e speculazioni sulla pelle dei migranti”. Il tema dell’informazione corretta circa il mondo della migrazione è un aspetto rilevante e basilare da cui dipendono poi gli atteggiamenti quotidiani di ciascuno di noi. Purtroppo devo rilevare che in sette anni di servizio presso il centro Pastorale immigrati questo aspetto è fortemente lacunoso. Si parla facilmente “a vanvera”, in termini generici e superficiali degli immigrati, a partire dalle cause che li hanno spinti a lasciare il loro Paese per giungere alla valutazione della loro presenza nel nostro. Purtroppo devo rilevare che queste carenze nell’informazione non sono dovute alla mancanza di fonti attendibili: al riguardo basterebbe citare i dossier statistici di Caritas-Migrantes che annualmente vengono pubblicati. A questi nella nostra città si aggiunge il contributo prezioso del Cestim (Centro studi immigrazione) che da molti anni fornisce strumenti adeguati e corretti per conoscere il mondo della migrazione. Se non è un problema di fonti allora bisogna spostare lo sguardo ad altro per capire perché non abbiamo una informazione corretta e qui dobbiamo pensare prima di tutto al mondo del giornalismo (radiotelevisivo, della carta stampata o di internet) che non sempre segue la strada della obiettività. Sarà colpa del “giornalismo d’assalto” o “sensazionalista”, ma, sia come sia, il risultato è che certi messaggi sono completamente sfasati dalla realtà e invece perfettamente sintonizzati con certe visioni parziali, superficiali ed emotive. Una parte di responsabilità va anche alla politica che a mio parere ha usato l’immigrazione per nascondere tutta una serie di problematiche agli occhi della gente. In questi anni è stato più facile muovere la pancia delle persone con il tema dell’immigrazione piuttosto che affrontare quello della giustizia sociale e della equità retributiva. Credo comunque che anche come comunità cristiana tante volte siamo stati muti sui drammi e le esigenze dell’immigrazione. Anch’io personalmente mi accorgo che fino a quando non sono stato incaricato dal Vescovo di seguire il centro Pastorale immigrati avevo una conoscenza relativa del fenomeno. Da questo torpore dobbiamo però uscire soprattutto per non lasciar circolare affermazioni e valutazioni che non rispondono all’obiettività dei fatti. In sintesi nessuno di noi è immune dal rischio richiamato da papa Francesco e quindi tutti abbiamo da lavorare, come singoli, come comunità parrocchiali o come professionisti per crescere nella conoscenza e nell’offrire una informazione corretta. Essa è un elemento importante nel cammino della conoscenza reciproca, dell’accoglienza e dell’integrazione. Infatti sta alla base di come vediamo l’immigrato per strada, del dibattito politico o della discussione sui temi religiosi. Da ultimo, mentre ci auguriamo che l’informazione sia sempre più corretta, nello stesso tempo auspichiamo il contributo degli immigrati che ci aiutino a una coscienza più autentica del loro mondo o mondi di provenienza.
Sei un abbonato a Verona fedele e desideri consultare il giornale anche via web, sul tuo computer, su tablet o smartphone? Lo puoi fare in modo rapido e gratuito. Ecco alcuni semplici passaggi per accedere alla tua edizione online e per installare l'App: