La telenovela del tunnel e le sue “stanche” puntate

La telenovela dal titolo importante ed impegnativo “Raccordo autostradale in tunnel a nord di Verona” è in programmazione da parecchi anni, con successive interessanti puntate, non soltanto sulle televisioni soprattutto locali e regionali, ma anche su tutti gli altri media, e costituisce si può dire uno dei “piatti forti” di un menu quasi quotidiano che cerca di stuzzicare i palati di un pubblico vasto, indistinto ma soprattutto inappetente...

July 5, 2015

| DI Giuseppe Brugnoli

La telenovela dal titolo importante ed impegnativo “Raccordo autostradale in tunnel a nord di Verona” è in programmazione da parecchi anni, con successive interessanti puntate, non soltanto sulle televisioni soprattutto locali e regionali, ma anche su tutti gli altri media, e costituisce si può dire uno dei “piatti forti” di un menu quasi quotidiano che cerca di stuzzicare i palati di un pubblico vasto, indistinto ma soprattutto inappetente. Anche perché, come si sa, nessun cuoco, neppure quelli immortalati dalle citazioni a cinque stelle sulle grandi guide gastronomiche, riesce a far accettare da una stagione all’altra lo stesso piatto ripresentato con qualche intingolo in più o in meno, come fosse ogni volta nuovo. Fuor di metafora, non si può pretendere da quanti, e sono parecchi, hanno qualche interesse, spesso di puro prestigio, altre volte maggiormente concreto, a vedere finalmente completata quest’opera da tanto tempo proposta, vagheggiata, trasformata per strada e quindi ridimensionata, che le successive notizie sui mutamenti apportati ai progetti originali non in corso d’opera, ma ancora in corso di progettazione preliminare, suscitino non tanto l’entusiasmo, il quale è sparito da un pezzo anche nei sostenitori più convinti, quanto un blando interesse, dovuto più che altro, come pare di capire, ad una comune militanza di carattere politico.
Bisogna tuttavia riconoscere, il che è più che ammettere, che il tunnel delle Torricelle ha avuto fin dall’inizio, in attesa che veda concretamente la luce da una parte e dall’altra della galleria, una gestazione assai laboriosa. Concepito inizialmente come un raccordo stradale in galleria che doveva raddoppiare il difficile passaggio automobilistico sulle regaste Redentore, tra l’Adige e il teatro Romano, dove, qualora succedesse un movimento nel terreno instabile, fatto soprattutto di antiche macerie, che sorreggono la strada millenaria, si interromperebbe tutto il traffico tra est ed ovest in sinistra d’Adige, il manufatto appena ideato cominciò subito ad aumentare le sue pretese, e allargò le sue intenzioni di raccordare est ad ovest superando la spalla rocciosa del colle di San Pietro, per diventare, in progetto, la circonvallazione autostradale nord, a completare l’anello delle arterie di grande comunicazione intorno a Verona.
Si può dire «mal gliene incolse», perché il progetto, oltre a suscitate fiere proteste nei quartieri di Avesa e Quinzano, i cui territori erano direttamente interessati dal previsto passaggio del nuovo ampio nastro d’asfalto in uscita dalla montagna, ma anche a Parona e Chievo, dove il raccordo andava a congiungersi con l’autostrada del Brennero, cominciava a risentire della mutata situazione economica, che lasciava prevedere non un ampliamento del trasporto su strada ma una restrizione non piccola e non provvisoria.  
Oggi, la situazione soprattutto finanziaria, ma anche operativa, è tale da aver fatto pubblicamente affacciare la possibilità, anzi la probabilità che sia costruita, almeno per un lasso di tempo non ancora configurabile, una sola canna di un tunnel regolarmente progettato con due gallerie di cui una con uscita a Poiano e l’altra con uscita ad Avesa, e con i problemi conseguenti. Tra questi, l’affacciata non prosecuzione del raccordo autostradale verso Parona e Chievo, evitando così anche un nuovo costoso ponte sull’Adige, e con l’uscita della nuova strada sulla trafficatissima via Mameli. Tra questi anche l’annunciata ma quindi negata proibizione del traffico pesante nei due sensi di marcia dell’unico tunnel. Tra questi anche un notevole incremento, non ancora stabilito ma promesso o minacciato, del costo del biglietto per il transito. Nel frattempo, viste le difficoltà che incontra l’avanzamento del progetto di tunnel lungo, si riaffaccia il tema del tunnel breve: un ostacolo non indifferente sulla strada del raccordo delle Torricelle.

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