“Il mercato del lavoro italiano è ultimo per efficienza in Europa e 136mo su 144 censiti nel mondo. In termini di efficienza ed efficacia si situa infatti a un livello leggermente superiore a quelli di Zimbabwe e Yemen ed inferiore a quelli di Sri Lanka e Uruguay”. Lo rivela un’elaborazione del Centro Studi ImpresaLavoro sulla base dei dati pubblicati dal World Economic Forum.
Sul fronte del mercato del lavoro veneto nel secondo trimestre 2015 si è consolidato un tasso di occupazione pari al 64,1% (64,0% nel corrispondente trimestre 2014) e il tasso di disoccupazione pari al 6,6% (7,1% nel corrispondente trimestre 2014). Per il lavoro dipendente in senso stretto il saldo trimestrale tra assunzioni e cessazioni risulta non solo positivo (+30.200) come normale per questo trimestre, segnato dall’avvio della stagione turistica estiva, ma anche nettamente migliorato – ed è questo quello che conta – rispetto all’anno scorso (+26.700). Arrivando alla nostra provincia, nel 2014 abbiamo avuto oltre 409mila occupati pari al 20% del totale regionale e circa 22mila persone in cerca di occupazione; il tasso di occupazione è pari al 64,4% (64,1% in Veneto), quello di disoccupazione è del 5% (6,6% in Veneto). Rispetto all’anno precedente il numero degli occupati risulta in leggera crescita (+5%); tale incremento è attribuibile alla sola componente femminile. Sul totale degli occupati il peso degli uomini scende al 56%, quello delle donne si rafforza e sale al 44%. Rispetto all’anno precedente, il numero delle persone in cerca di occupazione risulta essere in leggera contrazione; nel 2014 sono state circa 22mila, il 13% in meno rispetto al 2013. A Verona bisogna evidenziare da un lato l’incremento delle assunzioni a tempo indeterminato che rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è stato del 39%: un dato sorprendente. Dall’altro il calo delle assunzioni con contratto di lavoro intermittente (-9%) e le collaborazioni (co.co.co e a progetto) (-19%). I maggiori incrementi delle assunzioni a tempo indeterminato sono riconducibili soprattutto agli italiani e in particolar modo alla componente maschile; nella provincia scaligera interessano i settori agricolo ed industriale per le professioni tecniche ed i conduttori-operai semi-specializzati. In conclusione da noi la disoccupazione tra i ragazzi in cerca di lavoro (con un´età compresa tra i 15 e i 24 anni) si attesta sul 23,5%, rispetto al 41% della media nazionale: dato comunque significativo per la realtà produttiva del nostro mercato del lavoro.
Questi dati confermano una leggera ripresa economica che progressivamente potrà tradursi in crescita occupazione anche in terra scaligera. È fondamentale però abbandonare la cattiva flessibilità come i contratti con cooperative spurie, i contratti a chiamata, l’abuso di voucher e tutte quelle formule che insistono in quell’area di mezzo tra il lavoro subordinato e il lavoro autonomo. Bisogna garantire alle nuove generazioni ma non solo, misure opportune affinché il lavoro a tempo indeterminato ridiventi la regola non il miraggio, attraverso maggiori prestazioni e occasioni formative lungo l’arco della vita lavorativa: solo così anche a Verona ritroviamo il Lavoro.