L’impegno a prendersi cura gli uni degli altri nel nome di Gesù

La parrocchia come fontana del villaggio è la metafora utilizzata dal nuovo parroco di Monteforte don Giuliano Zanini

| DI Marco Bolla

L’impegno a prendersi cura gli uni degli altri nel nome di Gesù
Don Giuliano Zanini è il nuovo parroco di Monteforte d’Alpone. Nato 57 anni fa a Corbiolo di Bosco Chiesanuova, è stato ordinato presbitero nel 1996. Ha iniziato il suo ministero come vicario parrocchiale a Caselle di Sommacampagna, dove è rimasto fino al 2001. In quell’anno è stato chiamato a svolgere il servizio di vicerettore del Seminario minore di Verona, incarico che ha ricoperto fino al 2004. Nel medesimo periodo, tra il 2003 e il 2004, ha collaborato anche con la parrocchia di Vigasio. Dal 2004 al 2006 ha proseguito il suo ministero pastorale a Montorio, per poi essere nominato parroco delle comunità di Avesa e Montecchio (frazione di Negrar) fino al 2015. Negli ultimi dieci anni ha guidato la parrocchia di San Pietro in Cariano.
Nella serata di martedì scorso don Zanini ha fatto il suo ingresso ufficiale nella chiesa di Santa Maria Maggiore di Monteforte, accompagnato da numerosi sacerdoti. A presiedere la celebrazione è stato il vescovo di Verona, mons. Domenico Pompili, che nell’omelia ha delineato il cuore della missione del nuovo parroco. «Ciò che viene chiesto a don Giuliano – ha sottolineato il Vescovo – è quanto ci ha appena indicato il Vangelo: fare in modo che tutti i cristiani possano reimparare l’incontro con Dio e, attraverso questo, l’incontro con il prossimo. Soltanto a questo conduce l’esperienza cristiana, soltanto a questo è chiamata la comunità parrocchiale».
Verso la conclusione della Messa è intervenuto il sindaco di Monteforte d’Alpone, Roberto Costa, portando il saluto dell’Amministrazione comunale: «Monteforte, che è la sua nuova casa, la accoglie con affetto ed è pronta ad iniziare una proficua collaborazione su temi di primaria importanza come la formazione e la crescita sociale, culturale e civica, in particolare dei nostri bambini e adolescenti. Siamo consapevoli della responsabilità e dell’impegno che l’attende: da parte nostra avrà sempre tutto il sostegno e la collaborazione possibile. Caro don Giuliano, le auguriamo un buon inizio e soprattutto un buon cammino tra noi, con la speranza che qui possa trovare relazioni autentiche, soddisfazioni umane e spirituali, nonché terreno fertile per arricchire il suo servizio pastorale».
A concludere la celebrazione è stato don Zanini, che ha ringraziato la comunità con parole sentite e cariche di significato: «Il ministero sacerdotale trova senso nel contesto di una parrocchia, la quale non è fatta solo di strutture ma anche di persone. Perciò il prenderci cura gli uni degli altri nel nome di Gesù diventa il nostro impegno, la nostra responsabilità. C’è un’immagine che un mio parroco aveva messo sul suo ricordino nel giorno dell’ingresso in parrocchia e mi è rimasta impressa: è la metafora della parrocchia come fontana del villaggio. Questa immagine sottolinea come la parrocchia sia una fonte di risorse vitali e di acqua viva, che disseta e nutre persone di tutte le generazioni. Anche stasera ci troviamo riuniti attorno all’altare, che è la vera fonte, per dissetarci a questa fontana da cui scaturisce l’acqua viva che è Gesù. E dopo esserci dissetati, siamo inviati a dissetare con quest’acqua chi incontriamo quotidianamente. Perciò grazie, cari montefortiani, per avermi accolto: vi assicuro che cercherò di fare tutto il possibile per il bene di questa parrocchia».

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