La celebrazione degli anniversari

Durante la festa patronale a Palazzolo si sono ricordati quelli di matrimonio e il 40° di sacerdozio di don Scattolini

September 25, 2025

| DI Cecilia Tomezzoli

La celebrazione degli anniversari
La sagra patronale di Palazzolo di Sona, legata alla solennità dei santi Luigi e Costanza la cui devozione secolare è tuttora viva, quest’anno è stata particolarmente sentita dall’intera comunità: nella Messa di domenica 14 settembre infatti, oltre alla tradizionale memoria dei venticinquesimi, cinquantesimi, cinquantacinquesimi e sessantesimi di matrimonio dei parrocchiani, si è festeggiato il quarantesimo di ordinazione sacerdotale di don Antonio Scattolini, che qui è nato e cresciuto. In occasione della ricorrenza, è stata esposta alla venerazione dei fedeli, dopo quasi cinquant’anni, la reliquia di santa Costanza, custodita in un reliquiario di pregevole fattura, posto sull’altare a lei dedicato, benedetto proprio il 14 settembre del 1813. Accanto a don Antonio, che ha presieduto l’Eucaristia, il parroco don Matteo Bertucco, mons. Osvaldo Checchini, vicario generale della diocesi e collaboratore nelle parrocchie di Palazzolo e di Sona, l’ex parroco don Angelo Bellesini, mons. Giuseppe Vantini, già insegnante di don Antonio negli anni del Seminario che pure collabora in parrocchia, e il diacono permanente Renzo Baldo.Il momento più toccante e intenso della celebrazione è stata la riflessione di don Antonio in cui, ricordando con riconoscenza quanti hanno contribuito alla sua crescita umana e spirituale, ha ripercorso le tappe decisive della propria vocazione. Il suo primo pensiero è andato ai genitori, che, dopo la perdita del figlio Daniele, gli hanno dato la vita e trasmesso «i valori che danno senso e gusto all’esistenza nell’orizzonte della fede cristiana», al fratello Giorgio e alla famiglia di origine; il discorso è proseguito con il ricordo della formazione ricevuta al Seminario minore e dell’incontro con il Piccolo Rifugio e l’Azione Cattolica grazie a don Mariano Ambrosi, altro figlio di questa terra. Una menzione particolare è andata al «tempo di grazia speciale» vissuto al Seminario maggiore durante i sei anni di teologia, fino all’ordinazione sacerdotale nel 1985, «l’anno dello scudetto del Verona». Ha ricordato poi i primi passi da prete nelle parrocchie di San Massimo e di San Martino Buon Albergo, e gli incarichi in diocesi, presso il Centro pastorale adolescenti e l’Ufficio catechistico. In seguito, su mandato del vescovo padre Flavio Roberto Carraro, gli studi a Parigi: «Da qui è iniziata – ha proseguito don Scattolini – l’ultima fase del mio ministero dedicata alla valorizzazione del patrimonio artistico, inteso come risorsa preziosa per la pastorale e luogo di dialogo anche con chi non frequenta i circuiti parrocchiali. Ma i segni della grazia del Signore nei miei confronti si sono nuovamente manifestati e il mio ministero si è articolato nell’insegnamento accademico, nell’incarico di referente diocesano per la pastorale dell’arte, di consulente ecclesiastico del Centro Turistico Giovanile e nel servizio di collaboratore nell’unità pastorale di Villafranca». Esperienze uniche, che gli hanno fatto affermare, con un modo di dire popolare, di essere davvero “nato con la camicia”, e di riconoscersi «non tanto come persona fortunata, quanto graziata, cioè colmata di grazie e di doni».Nel corso della liturgia, il celebrante agli sposi, riuniti per l’anniversario di matrimonio, ha consegnato tre simbolici regali: una moviola, per ripensare ai momenti trascorsi insieme; un binocolo, per guardare oltre e proiettarsi nel futuro; e una lente d’ingrandimento, per scorgere nei piccoli gesti della quotidianità la presenza tangibile del Padre, mentre il parroco don Bertucco, compaesano di don Antonio, gli ha donato a nome di tutti una piccola valigia: il ricordo di Palazzolo possa così accompagnarlo nei numerosi viaggi e nel lungo cammino della vita.

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