Un simbolo ritrovato di identità e di appartenenza, onorato con il coinvolgimento dell’intera comunità. I fedeli della chiesa di Costermano, dedicata a sant’Antonio Abate, hanno festeggiato i lavori di restauro del campanile durante la celebrazione eucaristica di domenica scorsa presieduta da mons. Bruno Fasani, prefetto della Biblioteca Capitolare, canonico del Capitolo della Cattedrale e direttore di Telepace, concelebrata da don James Paradiyil, il parroco. A unirli è una lunga amicizia, nata nel 2002 in India durante un viaggio di Fasani, che ha portato don James a lasciare la sua terra e a trasferirsi in Europa, scegliendo come meta proprio la diocesi di Verona.
Nata come cappella legata alla pieve di Garda, la chiesa divenne parrocchia autonoma nel 1463 e l’attuale edificio in stile neoclassico fu costruito nel 1850. Nello stesso anno fu ricostruito e ristrutturato anche il campanile, che col passare del tempo ha iniziato a presentare gravi problemi di conservazione: caduta di intonaci, infiltrazioni d’acqua, degrado biologico e instabilità di alcuni pinnacoli. Ecco perché, dal 9 giugno al 17 luglio scorsi, si è svolto un importante intervento di restauro conservativo, diretto dall’architetto Alberto Zanandreis ed eseguito da Cigognetti Eleonora Restauri, con il supporto dell’impresa Miele. Esso ha previsto la pulitura e il trattamento biocida per rimuovere muschi, licheni e depositi, il consolidamento e la stuccatura degli intonaci, dei laterizi e degli elementi lapidei, il ripristino cromatico con tinteggiatura a calce e velatura dei mattoni, la messa in sicurezza dei pinnacoli con ancoraggi in acciaio inox, dopo i crolli avvenuti in passato, un trattamento protettivo per rallentare i futuri processi di degrado e il restauro degli orologi con riverniciatura delle lancette.
Sono arrivati, da parte di don James, sentiti ringraziamenti a tutte le persone e le istituzioni che hanno reso possibile il restauro, dai componenti del Consiglio per gli affari economici ai tecnici, dagli artigiani fino al Gruppo Sagra 4ª d’agosto, al Comune di Costermano sul Garda, alla Banca Valpolicella Benaco e all’ufficio Beni culturali ecclesiastici della Curia diocesana per l’espletazione delle pratiche burocratiche attraverso il lavoro dell’architetto Gabriele Signorini. «Grazie a questo intervento – ha sottolineato il parroco – il campanile è tornato al suo splendore originario, sicuro e protetto per gli anni a venire. È un risultato importante dal punto di vista architettonico, ma anche un evidente segno di cura e amore per la nostra chiesa e il nostro paese». Si tratta, insomma, di un traguardo condiviso, un vero e proprio gioco di squadra. E al termine della celebrazione è stato proiettato un video che racconta, attraverso le immagini suggestive girate con un drone, l’avvenuto restauro.
«Don James è un uomo di grande spessore intellettuale – ha raccontato mons. Bruno Fasani –. Il suo stile pastorale è unico. Lavora molto sui rapporti umani, nelle sue comunità è sempre riuscito a ‘rianimare’ dal basso, senza clamore. Conosce le date di nascita dei suoi parrocchiani, in occasione delle festività va a casa di tutti loro per un saluto e gli auguri. È questo il suo segreto, che io credo sia anche lo stile del futuro pastorale: la capacità di empatia. Non è un caso se questa parrocchia adesso è piena di fedeli che hanno contribuito, ognuno con le proprie forze, alla buona riuscita di questi lavori e alla festa di oggi. La nostra amicizia di lunga data è la ragione per cui oggi sono qui: condividere con lui un’ennesima tappa importante».