I volontari che danno un senso alla sofferenza

Gruppo di fedeli legati al beato Luigi Novarese

| DI Redazione

I volontari che danno un senso alla sofferenza
Si sono incontrati domenica 7 dicembre, presso la parrocchia di Pozzo, i componenti dell’Associazione privata di fedeli “Centro volontari della sofferenza” (Cvs) di Verona. Con loro don Daniele Leonelli, che da alcuni mesi il vescovo Domenico Pompili ha nominato assistente ecclesiastico. 
Ci racconta proprio lui questa realtà, per la quale svolge un importante compito di accompagnamento e cura, soprattutto per le persone anziane: «Il fondatore dell’opera, beato Luigi Novarese, nato a Casale Monferrato il 29 luglio 1914, in seguito alla personale esperienza di malattia, avvertì la necessità di superarne il non senso e la conseguente deresponsabilizzazione. Avendo maturato fin dall’infanzia una tenera e filiale devozione alla Madre di Dio, caratterizzò il suo intero cammino di crescita cristiana con un costante riferimento alla presenza ed all’azione della Vergine Santa. Tale dimensione mariana si espresse poi con evidenza nella fondazione delle opere in risposta alle richieste di preghiera e penitenza che caratterizzano le apparizioni di Lourdes e di Fatima». Diventato sacerdote nel 1938 per offrire un sostegno più radicale e decisivo agli ammalati, in vari modi e attraverso varie attività si fece vicino agli ammalati. 
Spiega don Leonelli: «Il Centro volontari della sofferenza nasce prima di tutto come risposta concreta al dramma della sofferenza umana che molto spesso conduce l’uomo ad allontanarsi dal suo Creatore. Nella sofferenza offerta dal malato si riconosce una partecipazione al mistero pasquale di Cristo che lo rende apostolo e perciò primizia e profezia per la valorizzazione di ogni forma di sofferenza presente nella vita dell’uomo. Tutto questo in uno spirito di profonda adesione alle richieste di preghiera e di penitenza proprie della spiritualità mariana di Lourdes e di Fatima.  
Come nella pagina evangelica alla morte di Gesù, il volontario della sofferenza vuole rimanere, accanto a Maria, sotto la croce di ogni sofferente, quale presenza concreta e solidale, che comprende e che accompagna».
Nell’azione pastorale e sociale svolta dal Cvs a favore della persona sofferente, è posta in primo piano la persona disabile, quale presenza attiva ed allo stesso tempo credibile. Ma l’azione del Cvs vede coinvolti nel medesimo ideale ammalati e sani per una condivisione della  spiritualità. Il Cvs è organizzato a livello diocesano e viene riconosciuto dal Vescovo del luogo, il quale ne approva lo Statuto, riconosce il Consiglio diocesano eletto dall’assemblea e assegna un sacerdote, quale assistente diocesano. Continua proprio don Daniele: «Il gruppo veronese, composto soprattutto da persone anziane, malati e anziani si incontra almeno cinque volte all’anno, in luoghi diversi, per un momento di riflessione e preghiera; partecipano agli esercizi spirituali presso la casa Cuore Immacolato di Maria a Verbania, voluta dallo stesso beato Luigi Novarese; una volta al mese si ritrovano nei Gruppi di avanguardia, nei loro paesi, per pregare e meditare sui temi proposti dall’associazione nazionale, utilizzando un sussidio che in quest’anno pastorale ha come tema: “Dirigi i nostri passi sulla Via della Pace”».

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