La Giornata del Seminario

Ha un duplice scopo: pregare per i giovani in cammino e sostenere economicamente l’attività formativa

| DI don Luca Albertini

La Giornata del Seminario
Domenica 9 novembre sarà celebrata in tutte le parrocchie la Giornata del Seminario. È un appuntamento annuale davanti al quale le comunità della nostra diocesi di Verona sanno rispondere sempre con tanta generosità e partecipazione. Come di consueto, l’iniziativa offre una duplice opportunità: pregare per i giovani seminaristi in cammino e per gli educatori che li accompagnano; sostenere economicamente, secondo le possibilità di ciascuno, l’attività formativa rivolta a coloro che saranno i pastori dei prossimi anni.
Quest’anno i seminaristi e gli educatori del Seminario andranno ad animare le Messe nelle parrocchie del Vicariato della Valpolicella. Nelle altre realtà della diocesi verranno fornite indicazioni e materiale specifico affinché ogni comunità locale possa mettere in adeguata evidenza l’importanza di questa Giornata.
Per sottolineare la centralità di questo appuntamento, mi sembra significativo riportare alcuni passaggi del discorso che papa Leone XIV ha rivolto ai nostri seminaristi a fine giugno, in occasione del Giubileo dei seminari del Triveneto.
All’inizio del suo intervento, il Papa ha rivolto queste parole ai giovani: «La vostra terra vanta profonde radici cristiane... missionari che irradiarono il Vangelo in diversi popoli, lingue e culture. Oggi tocca a noi continuare quest’opera appassionante. In particolare, voi seminaristi siete chiamati a inserirvi in questa ricca storia di grazia, per custodirla e rinnovarla nella sequela del Signore. Non scoraggiatevi se a volte il cammino che vi sta davanti si fa duro».
Ogni scelta che mira a essere risposta alla chiamata del Signore porta con sé esigenze elevate, passi di conversione importanti e richiede sacrifici. Lo stesso Gesù ha avvertito i suoi discepoli: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mt 16,24). Credo, dopotutto, che ogni “sì” che pronunciamo al Signore, ogni decisione di seguire il Vangelo, sia sempre un “sì a denti stretti”. È una scelta che costa e chiede molto, ma che al tempo stesso è mossa da un desiderio profondo che il Signore ha posto nel cuore del chiamato, il quale, come Geremia, può affermare: “Nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, trattenuto nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo”.
Per questo motivo i nostri seminaristi, insieme a tutti i giovani che desiderano fare della loro vita un dono, hanno bisogno della preghiera e del sostegno di tutti. Solo così, quel desiderio di offrirsi a Cristo, quel fuoco che arde nel cuore potrà vincere le fatiche, i dubbi, le fragilità e i sacrifici che possono presentarsi, permettendo a ciascuno di godere di quel “cento volte tanto” promesso dal Signore Gesù (Mt 19,29).
Verso la conclusione del suo discorso, papa Leone ha poi invitato i seminaristi a non illudersi di poter procedere da soli: «Non pensatevi quindi soli, e nemmeno pensatevi da soli. Senza dubbio – come afferma la Ratio fundamentalis – ognuno di voi “è il protagonista della propria formazione ed è chiamato a un cammino di costante crescita nell’ambito umano, spirituale, intellettuale e pastorale” ... ma protagonisti non significa solisti! Perciò vi invito a coltivare sempre la comunione, anzitutto con i vostri compagni di Seminario. Abbiate piena fiducia nei vostri formatori... Sentitevi tutti sostenuti dalla Chiesa, anzitutto nella persona del Vescovo».

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