L’addio delle suore alla materna “San Luigi”

Se ne va da Pescantina la comunità cottolenghina dopo 131 anni

| DI Lino Cattabianchi

L’addio delle suore alla materna “San Luigi”
Le suore del Cottolengo, che gestiscono ininterrottamente la scuola materna paritaria “San Luigi” dal 1894, dopo 131 anni lasciano Pescantina. «Una storia secolare che si interrompe», commenta con un velo di tristezza suor Adriana Bonardi, l’ultima superiora, arrivata nel 2022. Con le altre consorelle, suor Rita Turella e suor Ernesta Cossa, ha gestito la comunità cottolenghina in continuità con l’onere, ormai, di chiudere i battenti a questa esperienza. 
“Seminatrici di Dio” le aveva chiamate, padre Felice Cazzaniga, fratello della mitica suor Gaetana, indimenticata educatrice di molte generazioni di bambini e bambine. E per 131 anni queste suore sono state uno dei segni potenti della presenza di Dio in terra pescantinese. Da quando, nel 1894, don Benvenuto Ottoboni, allora direttore didattico, andò a Torino a chiedere le suore per l’asilo infantile che voleva collocare nella casa in via Madonna, donata dalla benefattrice Luigia Pavoncelli. 
Le prime due di moltissime altre che seguirono, furono suor Maria Filippa e Laura Capovilla. In quella sede l’asilo e le suore rimasero fino al 1913, quando don Benvenuto, divenuto parroco nel 1906 e avendo messo mano al “Ricovero per inabili al lavoro” in una casa acquistata all’asta col suo “privato peculio”, decise di sistemare, accanto al ricovero, l’asilo infantile creando un polo di servizi allora all’avanguardia. La comunità cottolenghina, tra Ricovero “Immacolata di Lourdes” e asilo “San Luigi”, era formata da parecchie suore. Poi la presenza alla casa di riposo cessò e le suore del Cottolengo rimasero solo alla materna. 
«È un’esperienza che continuerà in modo autonomo – precisa suor Adriana – sotto la direzione di una coordinatrice, Emanuela Gelmetti, con quattro maestre titolari, due di supporto e una di sostegno per un caso di handicap, nella gestione di 87 bambini, suddivisi in quattro sezioni. La direzione sarà sempre quella di Torino». La mancanza di vocazioni è all’origine di questa difficile scelta della Madre superiore generale, suor Elda Pezzuto, che è venuta di persona a Pescantina a spiegare ai genitori le ragioni di questa decisione. «Certo, sapevamo che poteva capitare – conclude suor Adriana –, ma non così presto». 
La sua destinazione sarà ora a Castelfranco di Sotto in provincia di Pisa, dove si occuperà della parrocchia e della diocesi di San Miniato. Le altre due, suor Rita e suor Ernesta, andranno a Cinisello Balsamo, in provincia di Milano, e faranno servizio a scuola e in parrocchia. Attualmente le suore cottolenghine sono circa 850, tra cui molte anziane e malate, bisognose di assistenza. Le vocazioni si registrano soprattutto in India e in Africa; in Italia le giovani che si accostano alla vita consacrata sono poche. 

Suor Rita Turella, 83 anni, ha passato gran parte della sua vita a Pescantina. C’era arrivata all’inizio per quattro anni con don Severino Dal Dosso, poi è stata 11 anni a Vigasio ed è rientrata con l’ingresso di don Ilario Rinaldi, nel 1995.  «Trent’anni volati in un soffio. Certo, c’è sofferenza da parte nostra, ma i superiori non possono fare miracoli. Non ci sono suore, ma la scuola va avanti con lo stesso spirito e questo è l’importante. Ho avuto a scuola i bambini dei genitori che sono stati qui alla scuola materna. È stata una grande soddisfazione. Pescantina ha sempre risposto e ci ha accolto, memore di una lunga storia di condivisione e di servizio delle nostre suore», conclude suor Rita.  Il saluto ufficiale della parrocchia e della comunità di Pescantina sarà domenica 14 dicembre alla Messa delle 11.

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