Il Centro diurno dedicato alla meravigliosa Giorgina

Instancabile educatrice di San Giovanni Lupatoto, spese la sua intera vita a favoredei minori in situazioni di disagio sociale per dar loro nuove prospettive

| DI Renzo Gastaldo

Il Centro diurno dedicato alla meravigliosa Giorgina
Giorgina Bertacco, instancabile educatrice, con il suo doposcuola dei ragazzini con situazioni familiari o personali complicate, avrà intitolato il Centro diurno per minori di Raldon. La giunta comunale di San Giovanni Lupatoto ha infatti deliberato, a pochi giorni dal terzo anniversario della sua scomparsa avvenuta il 14 novembre 2022, di dedicarle il nuovo Centro diurno comunale per minori intitolandole la struttura di via Fossa Fresca, mentre la parte che ospita le attività educative vere e proprie acquisisce il nome di  “Sakura, il ciliegio”, assumendo così la denominazione completa di Centro diurno per minori “Sakura, il ciliegio - Giorgina Bertacco”.
Giorgina, lupatotina e “cittadina insigne” (con tanto di nomina del sindaco all’inizio degli anni Duemila) aveva dedicato gran parte della propria vita al sostegno di minori in situazioni di disagio sociale e in difficoltà, in collaborazione con il Servizio sociale municipale, attraverso l’organizzazione di attività di sostegno pomeridiano riservato a loro. Tali attività erano ospitate negli ultimi anni negli spazi dell’ex casa del custode delle scuole elementari Cangrande e venivano svolte con l’aiuto alcuni volontari, riuniti nell’Associazione Lupatotina Volontari, coordinati da Giorgina.
Questa attività, a cui la signora lupatotina si era dedicata per decenni, aveva avuto inizio per sua iniziativa presso le aule della parrocchia di San Giovanni Battista a San Giovanni Lupatoto.
Ora con il Centro diurno si prosegue in questa direzione avvalendosi di educatori professionali che, assieme ai minori frequentanti il Centro stesso, hanno individuato, per quanto riguarda la denominazione delle attività progettuali, il nome “Sakura, il ciliegio” perché la delicatezza e la breve durata del suo fiore rappresentano la fragilità, ma anche la rinascita e la bellezza dell’esistenza e simboleggiano le qualità del samurai: purezza, lealtà, onestà, coraggio.
Il Centro diurno per minori, attivo dal luglio di quest’anno, propone interventi di affiancamento dei genitori nella funzione educativa attraverso la creazione di contesti positivi di gruppo tra bambini e ragazzi, per costruire una risposta sociale ai loro bisogni evolutivi e al contempo contrastare il disagio sociale, la dispersione scolastica e le separazioni inappropriate dei minori dalla famiglia d’origine. A regime il Centro diurno vedrà attività dedicate al gruppo “piccoli”, in età della primaria (elementari), e al gruppo “grandi”, in età della secondaria di primo grado (medie), fino ad un numero massimo di 12 minori per gruppo.
Il centro è gestito dalla cooperativa L’Albero in collaborazione con i Servizi sociali comunali, è si trova all’interno di una casa confiscata alla criminalità organizzata e poi trasferita al patrimonio indisponibile del Comune per finalità sociali.
«È con estremo piacere che intitoliamo la struttura del nuovo Centro a Giorgina Bertacco, che si è dedicata per decenni a seguire tanti minori con situazioni familiari complesse – afferma l’assessore comunale al Sociale, Maurizio Simonato –. Crediamo che sia il giusto riconoscimento per la meritoria attività di volontariato e dedizione ai minori che Giorgina ha portato avanti per tanti anni nella nostra comunità. Abbiamo accolto anche la richiesta dei minori frequentanti il centro di intitolare le attività educative al ciliegio giapponese, simbolo di fragilità e rinascita».
«Ho avuto l’onore di conoscere Giorgina quando, come Ufficio scuola del Comune, avevo l’incarico di coordinare e aiutare la sua attività con i bambini – il commento di Marco Mozzo, ex dipendente comunale –. Posso dire che in trent’anni non l’ho mai vista triste o arrabbiata. Anche quando si lamentava per qualcosa che non andava nella sua attività di volontariato, lo faceva con il sorriso. Anche negli anni in cui dovette affrontare una seria malattia, non perse mai la voglia di aiutare i bambini in difficoltà. Un raro esempio di umiltà, volontà e onestà. Propongo di usare il bronzo della statua della Callas (che con tutti i suoi meriti umani e artistici non ha niente a che fare con San Giovanni Lupatoto) per una scultura di Giorgina Bertacco, vera lupatotina e vera benefattrice. Il luogo potrebbe essere il nuovo Parco Cangrande, dove Giorgina portava i suoi ragazzi a fare ricreazione durante il doposcuola che si svolgeva nella ex casa del custode delle scuole».

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