La chiesa di Sant’Antonio, situata nella contrada Donzellino ad Illasi, è un piccolo gioiello di storia e architettura che custodisce secoli di memorie locali. A raccontarne le vicende e a proporne un progetto di risanamento è stata Alessia Grigolini, giovane restauratrice che ha scelto proprio questo luogo come tema della sua tesi: «La scelta del tema è ricaduta sulla chiesa di Sant’Antonio, in quanto si tratta di un luogo a me molto caro, parte della corte agricola dove sono cresciuta, denominata Corte Sant’Antonio dal Santo a cui è intitolata appunto la chiesa». La chiesa, infatti, non è solo un edificio da restaurare, ma un punto di riferimento emotivo e culturale, sospeso tra memoria familiare e storia locale. Situata all’ingresso della Val d’Illasi, la chiesa si apre in un paesaggio pianeggiante che si estende verso i Lessini, e accanto al Progno d’Illasi. Dalla ricerca emergono dati preziosi che collocano la chiesa nel contesto seicentesco.
Tra i documenti, una lettera della Curia datata 1655 che autorizza la costruzione dell’oratorio; e fondamentale per ricostruire la storia dei proprietari che si sono susseguiti è stato anche lo scritto del prof. Ezio Filippi, che ha analizzato i documenti manoscritti conservati presso l’Archivio Balladoro di Povegliano. E ancora, una mappa emersa da quest’ultimo archivio, datata 1699, nella quale si mostra la corte con la chiesa e i terreni annessi. Le visite pastorali, inoltre, hanno rivelato dettagli curiosi e concreti: «Cito per esempio la presenza di una targa incisa, oggi perduta, o la sepoltura di uno dei proprietari all’interno dell’oratorio».
Dal punto di vista architettonico e artistico, la chiesa colpisce per la sua armonia e l’eleganza delle forme. All’interno, la volta a crociera e le finestre a mezzaluna contribuiscono a creare un ambiente raccolto, ma luminoso. L’analisi dello stato conservativo ha evidenziato criticità sia esterne che interne: distacchi dell’intonaco, esposizione dei mattoni nel campanile e infiltrazioni d’acqua sulla volta.
Le recenti opere di manutenzione del tetto hanno risolto parte dei problemi, ma il progetto di Alessia propone interventi più completi, rispettando i principi del restauro: riconoscibilità, ritrattabilità e minimo intervento. L’intervento prevede il consolidamento degli intonaci esterni, la pulitura da organismi biologici, la stesura di velature a calce per riproporre le colorazioni antiche e la messa in luce delle decorazioni murarie interne più antiche.
La ricerca storica ha richiesto un lavoro meticoloso tra archivi e manoscritti: un grazie particolare all’associazione culturale Gruppo giovani Povegliano e all’Archivio storico Balladoro, oltre che della biblioteca comunale e del Museo archeologico. Un supporto prezioso è arrivato anche dalla comunità digitale, attraverso un post su Facebook che ha indirizzato Alessia verso fonti altrimenti difficili da reperire.
Il post su Facebook dell’ex insegnante e appassionata di storia locale Daniela Noli è stato per lei preziosissimo: una volta contattata, Noli si è messa subito a disposizione spiegandole quanto lei aveva appreso dalle sue ricerche e trasmettendole tutto il materiale che aveva raccolto. Noli gestisce la pagina “Storie dal basso”, e attraverso poche righe racconta curiosità del territorio delle vallate d’Illasi e del Tramigna.
«Non so precisamente quale sia il motivo per cui le vicende di questa chiesa non compaiono nei libri di storia locale, probabilmente un po’ per la posizione isolata che ricopre la frazione del Donzellino rispetto al Comune di appartenenza e per via della distanza che li separa. In effetti il libro dove ho trovato più informazioni trattava la storia di un altro Comune, Colognola ai Colli, confinante con la frazione, ma evidentemente il problema restava la distanza di tutti i centri rispetto a questa zona».
Il progetto, oltre a intervenire sul piano conservativo, ha aspirazioni etiche: si propone infatti di valorizzare la chiesa come luogo di memoria e cultura: «La chiesa di Sant’Antonio si affaccia su una strada molto trafficata della Val d’Illasi; la mia speranza sarebbe quella che chi vi passa davanti tutti i giorni sia incuriosito dalla bellezza e dalla storia di questo bene». L’obiettivo finale è rendere fruibile e comprensibile il patrimonio storico, anche attraverso strumenti accessibili come un piccolo libretto divulgativo tratto dalla tesi. Con soddisfazione dei proprietari, la chiesa ha recentemente subito un intervento di risanamento delle coperture che ha risolto il problema delle infiltrazioni di acqua piovana. Il desiderio sarebbe quello di allargare gli interventi agli intonaci dell’edificio, compatibilmente alla disponibilità e agli aiuti messi a disposizione.