Dalle stoviglie in bioplastica facilmente degradabili ai microrganismi in grado di "mangiare" l'inquinamento atmosferico. Lo sviluppo amico dell'ambiente e della salute dell'uomo passa anche da qui. Lo sanno bene i ricercatori del dipartimento di Biotecnologie dell'ateneo scaligero, impegnati a trovare nuove risposte alle sfide del presente e del futuro. Ora potranno dedicarsi ai loro progetti contando pure su un ingente incentivo di oltre 7 milioni di euro in cinque anni, erogato dal ministero dell'Istruzione, università e ricerca ai dipartimenti d'eccellenza. Quello di Biotecnologie è uno dei cinque poli veronesi premiati per la qualità della ricerca e della progettualità scientifica e didattica; gli altri quattro sono Informatica, Lingue e letterature straniere, Neuroscienze e Scienze giuridiche.
Le linee di ricerca riguarderanno l’applicazione della Chimica verde nell’industria e per il settore agroalimentare. Sarà perciò implementata la ricerca nel campo di enzimi e microrganismi applicata a processi produttivi e di trasformazione delle risorse, in un’ottica di economia circolare. Che significa? Ad esempio, scarti o colture potranno essere riutilizzati per processi di bioraffineria, producendo biomasse. Nel campo agroalimentare, invece, si studieranno soluzioni per ridurre l'impatto ambientale dell'agricoltura e per estrarre dai vegetali le proteine utili all'uomo. Dalla pianta del tabacco, per dire, si ricavano vaccini edibili, in grado di immunizzare un gran numero di persone.