«Scusi, quanto mi dà di interessi?» dirà il bancario al cliente...

«I correntisti delle banche devono ritenersi fortunati che ancora non facciamo pagare loro il costo dei soldi nei conti corrente...», afferma un banchiere non scherzando affatto. Ma come? Io porto i miei sudati e più o meno corposi risparmi nella tua filiale, e tu non solo non mi dai nulla d’interessi, ma pure mi chiedi soldi per tenere i risparmi nella tua banca? Sì.

November 22, 2015

| DI Nicola Salvagnin


«I correntisti delle banche devono ritenersi fortunati che ancora non facciamo pagare loro il costo dei soldi nei conti corrente...», afferma un banchiere non scherzando affatto. Ma come? Io porto i miei sudati e più o meno corposi risparmi nella tua filiale, e tu non solo non mi dai nulla d’interessi, ma pure mi chiedi soldi per tenere i risparmi nella tua banca? Sì.
Come succede in Svizzera, ad esempio. Si paga lo 0,30% annuo per il denaro tenuto in conto corrente. Paga il correntista: e per noi è come se un fiume scorresse al contrario, fa a pugni con una consolidata mentalità secondo cui qualcosina si deve ottenere, come interesse sul denaro depositato nel conto corrente.
In realtà ci stiamo abituando, ultimamente quasi tutti i conti correnti normali sono a zero (e lo zero virgola è pesantemente tassato dallo Stato); ma da qui a pagare...
Però la realtà è questa. La liquidità non utilizzata dalla banca, viene depositata presso la Banca Centrale Europea (che ad un istituto di credito con le carte in regola oggi fornisce gratis tutta la liquidità che vuole). Bce che però si fa pagare lo 0,20% dalla banca. Da qui, la massima attenzione ai livelli di denaro presenti nelle filiali; da qui, la prossima mossa: saranno i correntisti a pagare il piacere di tenere i propri risparmi depositati in una banca – con la sua sicurezza e i suoi servizi – piuttosto che sotto il materasso.
«Se qualcuno mi portasse 10 milioni in una filiale all’ora di chiusura, mi creerebbe un problema», racconta il bancario. Una volta, avrebbero stappato lo champagne mentre stendevano il tappeto rosso davanti ai piedi del cliente.
In più, l’assoluta difficoltà a trovare sbocchi d’investimento (occasioni insomma di guadagnare qualcosa tramite quei risparmi) che non siano un terno al lotto, fa sì che moltissimi italiani abbiano aumentato la liquidità in conto. Venduti i Btp che hanno fatto faville in questi ultimi anni, non c’è più nulla che dia un pur piccolo rendimento, ma sicuro. I titoli di stato (non solo italiani) sono ai minimi storici – ma quelli italiani pur sempre un punto percentuale sopra a quelli tedeschi, che sono letteralmente a zero –; le obbligazioni pure. Acquistare Btp e bond è assai rischioso rispetto al nulla che danno: se i tassi si rialzano, le perdite in conto capitale saranno pesantissime.
Le azioni? Assurdo guardare a quelle italiane, che pesano circa un punto percentuale sull’ammontare complessivo delle capitalizzazioni delle Borse mondiali. Per i mercati azionari e per gli strumenti finanziari più sofisticati occorre sicuramente affidarsi a gestori professionali. Ma c’è sempre il dubbio che i nostri soldi arricchiranno più loro che noi. E poi: professionali, competenti, seri. Invece il panorama si sta infittendo di truffatori, di finti esperti, di promettitori seriali. Mentre oggi nessuno può promettere nemmeno un uovo domani, figuriamoci una gallina oggi.
Vabbè: si tiene tutto congelato nel conto corrente (che paga l’imposta di bollo: Cesare è spietato nel volere la sua parte), con grave scorno dell’economia italiana che avrebbe bisogno di investimenti e non di paure. E invece dal primo gennaio 2016 arriverà la mazzata finale: il bail in impostoci dall’Europa. In pratica, se la banca va a rotoli, il suo fallimento viene pagato anzitutto dagli azionisti, quindi da chi ha acquistato obbligazioni di quella banca e infine pure dai clienti, i cui risparmi sono protetti solo fino a 100mila euro per singolo conto corrente.
Quindi: basta invidia verso chi è ricco: troppi pensieri, troppe preoccupazioni, anche i ricchi piangono o comunque si lamentano. E chi li ha, i soldi, li spenda o li utilizzi per costruire un futuro a figli per cui la casa e la pensione saranno rispettivamente un Everest da scalare e un miraggio nel Sahara.

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