Ogni anno in Italia 60mila persone vengono colpite da arresto cardiaco. Senza un intervento immediato le possibilità di sopravvivenza si riducono drasticamente.
È partendo da questi numeri che Federalberghi Garda Veneto ha deciso di dare alla luce un progetto unico nel suo genere, il primo in assoluto presentato da un’associazione di categoria.
L’unico in Italia che ha come obiettivo quello di rendere una destinazione turistica totalmente cardioprotetta.
Si tratta di “Save a Life – Un cuore più sicuro sul Garda”, un’iniziativa presentata il 15 settembre nella Sala Rossa della Provincia di Verona. Erano presenti: il presidente della Provincia, Flavio Pasini, il presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni, il direttore di Federalberghi Garda Veneto Mattia Boschelli, la vice presidente della Regione Veneto Elisa De Berti, la direttrice dell’ULSS9 Patrizia Benini, la senior sales territory manager public safety Italy di ZOLL Monica Pagani, il titolare di ELMED.GARDA Alvise Pimazzoni.
Il progetto, che punta a rendere la sponda veronese del Lago di Garda totalmente cardioprotetta entro l’inizio della stagione turistica del 2028, è frutto di una convenzione stipulata da Federalberghi con Zoll ed ELMED.GARDA, produttori e distributori di defibrillatori, che permetterà a tutti gli associati di dotare la propria struttura ricettiva di un macchinario salvavita.
«Con questa iniziativa – ha dichiarato il presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni – abbiamo voluto dimostrare che ospitalità non significa soltanto qualità dell’accoglienza ma è anche tutela della salute e della sicurezza. Mettere un defibrillatore in ogni struttura ricettiva è un investimento sulla vita e sul futuro del nostro territorio. Federalberghi Garda Veneto non è soltanto un’associazione che si occupa di profitto, di interessi privati, ma lavora per la salute delle persone, della comunità. Con questo progetto ci mettiamo nella condizione di poter salvare delle vite”.
A raccontare durante la conferenza stampa la genesi dell’iniziativa, il direttore di Federalberghi Garda Veneto Mattia Boschelli.
“Questo progetto è nato a maggio 2020, quando iniziarono le prime aperture post Covid”, spiega Boschellli.“Tutti i corsi vennero trasformati in corsi a distanza, tranne il BLSD (Basic Life Support and Defibrillation), dedicato alla rianimazione cardiopolmonare e all’uso del defibrillatore semiautomatico, che doveva essere fatto necessariamente in presenza. Il primo che organizzammo, con rigide misure di sicurezza, fu così l’occasione per riaprire la sede di Federalberghi dopo un periodo molto difficile e ci diede l’opportunità di capire quanto fossero cambiate in quegli ultimi mesi le esigenze delle aziende. Il bisogno di tutelare la salute e la sicurezza delle persone era al primo posto. A quei tempi alcuni albergatori avevano già scelto di dotarsi di defibrillatori, e il numero delle persone che partecipava ai nostri corsi era in crescita continua, e così pensammo di poter offrire come Federalberghi Garda Veneto una risposta più strutturata. Fino ad arrivare qui, a questo progetto che vede la luce oggi e che vorremmo si concludesse entro l’inizio della stagione turistica 2028, quando tutte le strutture ricettive del Garda veronese potranno essere dotate di un defibrillatore e della capacità effettiva di salvare delle vite”
A sottolineare l’importanza dell’iniziativa, i cinque patrocini ricevuti: Regione Veneto, ULSS 9, Provincia di Verona, Comunità del Garda e Garda Unico – testimonia la forza e il peso di questa iniziativa”
“Il Veneto è una terra di accoglienza e di turismo – ha detto la vice presidente della Regione Veneto Elisa De Berti- ma soprattutto è una comunità che ha a cuore la sicurezza e la salute delle persone. Il progetto “Save a Life. Un cuore sicuro sul Garda” va proprio in questa direzione: trasformare una delle destinazioni più importanti d’Europa in un luogo dove gli ospiti sono tutelati anche dal punto di vista del primo soccorso. Non parliamo solo di ospitalità di qualità, ma della capacità di salvare vite. La Regione Veneto sostiene con convinzione questo percorso perché significa investire in prevenzione, responsabilità sociale e tutela della vita, valori che devono guidare ogni politica pubblica e ogni scelta privata. Grazie a questa iniziativa, il nostro territorio diventa un modello nazionale ed europeo di collaborazione tra istituzioni, imprese e comunità».
“Questo progetto riconosce l’importanza della prevenzione e della capacità di agire in emergenza diffondendo cultura e formazione, ed evidenzia il ruolo sempre più attivo che istituzioni e partner possono avere per migliorare la qualità di vita dei cittadini – afferma il Direttore Generale dell’ULSS 9 Scaligera, Dott.ssa Patrizia Benini- una collaborazione che l’Azienda non può che promuovere e sostenere, con l’auspicio si rafforzi nel tempo, sia in termini di Enti che aderiscono che di progetti realizzati”
“Save a life” ha preso le mosse dalla consapevolezza che l’arresto cardiaco è una delle principali cause di morte in Italia e nel mondo: ogni anno, circa 60.000 persone vengono colpite da arresto cardiaco nel nostro Paese. L’evento si manifesta all’improvviso, senza preavviso, e senza un intervento immediato può portare al decesso in pochi minuti.
I dati parlano chiaro:
· per ogni minuto che passa senza rianimazione cardiopolmonare (RCP), la possibilità di sopravvivenza cala del 10%;
· se si attende soltanto l’arrivo dei soccorsi, la probabilità di sopravvivenza scende a circa 5%;
· al contrario, l’intervento tempestivo con RCP e defibrillatore (DAE) entro 3-5 minuti dal collasso può far salire la sopravvivenza fino al 70%;
· studi internazionali hanno dimostrato che l’utilizzo immediato di un DAE può aumentare la sopravvivenza dal 5% al 24%, quasi cinque volte in più rispetto al non intervenire.
Per questo, nelle strutture aderenti verranno installati i defibrillatori di ultima generazione prodotti da Zoll. La particolarità di questi dispositivi, che li rende perfetti alla luce del progetto, è che sono stati progettati per essere utilizzati da chiunque. Anche da persone senza alcuna competenza medica.
· istruiscono passo dopo passo il soccorritore con messaggi vocali e visivi chiari;
· forniscono feedback in tempo reale su profondità e frequenza delle compressioni toraciche, indicando se occorre “comprimere più forte” o se le compressioni sono “adeguate”;
· sono dotati di elettrodi universali e di modalità pediatrica, così da poter essere usati sia su adulti sia su bambini;
· permettono di verificare il ritmo cardiaco ed erogare una scarica salvavita in appena 5 secondi, riducendo al minimo le interruzioni della RCP.
In questo modo, anche un ospite o un dipendente non esperto può trasformarsi in un soccorritore efficace, aumentando le probabilità di salvezza per la vittima di arresto cardiaco improvviso.
“Negli ultimi anni – ha spiegato Monica Pagani, Senior Sales Territory Manager Public Safety Italy di ZOLL- la cardioprotezione si sta affermando come standard non solo in strutture sanitarie, ma anche in luoghi pubblici, scuole, aziende e impianti sportivi. L’estensione alle strutture ricettive è il passo naturale per consolidare questa prassi e garantire sicurezza a ospiti e lavoratori. I defibrillatori di cui stiamo parlando sono perfetti per il progetto di Federalberghi perché sono stati progettati per essere utilizzati in modo semplice e intuitivo. Guidano passo dopo passo chi interviene rendendolo così possibile anche per chi non ha alcuna competenza medica”
Alvise Pimazzoni, titolare ELMED.GARDA ha aggiunto: “Il progetto Save a Life rappresenta un esempio concreto di come la collaborazione tra istituzioni e operatori turistici possa tradursi in un beneficio reale per la comunità. Rendere i luoghi turistici più sicuri significa non solo tutelare gli ospiti, ma anche qualificare il territorio a vantaggio di chi lo vive e ci lavora ogni giorno. Come azienda impegnata da anni nella diffusione dei defibrillatori, siamo orgogliosi di contribuire a un’iniziativa che mette la salvaguardia della vita al primo posto”.
Per gli associati di Federalberghi Garda Veneto sarà così possibile lato dotarsi di un defibrillatore a prezzo agevolato e inoltre, grazie al coinvolgimento dell’Ente Bilaterale del turismo gardesano, godere di un contributo economico per ogni macchinario acquistato.
Anche il nome bilingue scelto per il progetto (“Save a Life – Un cuore sicuro sul Garda”) ha un significato preciso: sottolinea infatti la sua doppia vocazione, da un lato rivolgersi ai turisti internazionali che ogni anno scelgono il lago di Garda come meta delle proprie vacanze, dall’altro garantire la sicurezza e la salute di chi lavora negli hotel e di chi vive quotidianamente il territorio.
Per rafforzare il senso di appartenenza e riconoscibilità, il logo del progetto sarà collegato ad un link e messo a disposizione di tutte le strutture aderenti. Il logo rimanderà a una pagina informativa in cui saranno raccolte indicazioni pratiche sull’utilizzo dei defibrillatori, sull’importanza della rianimazione cardiopolmonare e sul valore di avere questi dispositivi sempre disponibili e pronti all’uso.
A conclusione della conferenza è intervenuto Fabio Deborotoli, presidente onorario dell’Associazione Italiana Soccorritori. “Sono molto emozionato – ha detto Debortoli- perché progetti come questo danno valore al lavoro di prevenzione e sensibilizzazione che abbiamo portato avanti come associazione per decenni”.
Al termine dell’incontro è stata fatta una dimostrazione pratica di intervento con defibrillatore in seguito ad arresto cardiaco con l’ausilio di un manichino e un visore per la realtà virtuale.
Il progetto di Federalberghi Garda Veneto va nella direzione di raggiungere l’obiettivo numero 3 dell’Agenda 2030: “Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età”.