L’organo “Agostino Benzi e figli 1939”, realizzato nella chiesa di Sant’Eufemia dall’omonima ditta di Crema sulle gesta di un ancor più antico organo datato 1848, torna a suonare in tutto il suo splendore per la gioia di parrocchiani e cittadini, grazie al restauro appena conclusosi, a cura della ditta Silvio Micheli organi a canne di Volta Mantovana.
L’occasione per sentire il pregevole strumento è stato il concerto inaugurale, inserito nell’ambito del “Festival organi storici”, di sabato 13 settembre, a cui ha partecipato anche il vescovo Domenico Pompili, con interprete Loïc Mallié che ha eseguito brani di César Franck, Marco Enrico Bossi, Johannes Brahms, Olivier Messiaen.
Il progetto per l’intervento di conservazione e di restauro, finalizzato al ripristino dell’organo all’uso sia liturgico che concertistico, era infatti stato sottoposto dallo studio dell’ingegner Alberto Sartori al Servizio per i Beni culturali e l’edilizia di culto della Diocesi scaligera che ha richiesto l’autorizzazione per procedere ai lavori tramite gara di appalto alla Sovrintendenza. Dal canto suo, la parrocchia di Sant’Eufemia, utilizzando il contributo Cei destinato agli strumenti storici, ha generosamente risposto con donazioni e offerte, fino a coprire interamente il costo necessario per il radicale intervento.
Dopo essere stato capo fabbrica della ditta Insoli Cav. Pacifico di Crema, Agostino Benzi (1872-1959), come molti altri dipendenti della celeberrima fabbrica cremasca, aprì una propria sede guadagnandosi una certa fama in tutta Italia grazie alla collocazione di numerosi strumenti di nuova costruzione, in un periodo storico in cui si andavano consolidando le teorie del cosiddetto Movimento Ceciliano promosse da papa Pio X, con la riscoperta della musica sacra antica e del canto gregoriano.
“Lo strumento – spiega Micheli nella sua relazione storico-tecnica – risulta ancora integro nelle sue parti originarie fatto salvo che per la trasmissione, sostituita con una di tipo elettrico già ad opera della ditta Benzi (attiva fino alla fine degli anni Ottanta)”, sistema che a sua volta è successivamente andato definitivamente fuori uso, a causa dell’ossidazione dei contatti e in certi casi della rottura dei pettenetti di contatto. Perciò la ditta Micheli ha provveduto al rinnovo dell’intero apparato di trasmissione adeguandone le componenti elettriche e alle funzioni della consolle. Si tratta di un organo di medie dimensioni, si legge inoltre nella relazione, “con componenti ben realizzate e materiali di buona qualità, le canne in modo particolare son ben costruite e presentano caratteristiche interessanti se rapportate all’epoca in cui sono state realizzate”.