Le complicanze cardiache dovute ai trattamenti oncologici sono al centro del congresso di cardio-oncologia in programma venerdì 25 e sabato 26 gennaio nella sala convegni dell’ospedale “Sacro Cuore Don Calabria” di Negrar.
«È fondamentale per gli oncologi non concentrarsi solo sul tumore da sconfiggere, ma considerare anche eventuali rischi cardiaci, prevenendoli e, quando si verificano, trattandoli adeguatamente in équipe con i cardiologi», chiarisce la dottoressa Stefania Gori, direttore dell’Oncologia medica, organizzatrice del meeting scientifico con il prof. Enrico Barbieri, a capo della Cardiologia.Perciò nel nosocomio della Valpolicella è stato creato un ambulatorio di cardio-oncologia, dove ogni caso complesso viene discusso collegialmente da cardiologi, oncologi e medici radioterapisti. Al servizio accedono i pazienti oncologici subito dopo la diagnosi e prima del trattamento per verificare la condizione cardiovascolare e per controlli periodici durante le cure.Spiega Barbieri: «Il riconoscimento precoce di una sofferenza cardiaca è ciò che ci permette di evitare danni più gravi valutando con gli oncologi un nuovo schema terapeutico o intervenendo con un supporto farmacologico. Non disponiamo di farmaci specifici per il paziente cardio-oncologico, ma utilizziamo i principi attivi che impieghiamo in cardiologia adattandoli a questo contesto, procedura la cui efficacia è stata dimostrata da studi internazionali».
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