Per parlarne bisogna romperlo! E per ascoltarlo, bisogna che tutto attorno a noi e in noi taccia. Il silenzio è sfuggente come un’anguilla, eppure l’uomo d’oggi, frastornato da mille rumori, vive il paradosso di evitarlo e di cercarlo. È una componente profonda dell’umanità, soprattutto di quella che va oltre la siepe dell’evidenza. Il silenzio non è una semplice pausa strategica in attesa del rumore o della parola, ma definisce l’uomo stesso, il quale per essere umano ha bisogno di staccare la spina, di chiudere i contatti, di ascoltare il rumore del vento, di trattenersi sulla riva del mare, di percepire la crescita del grano... Non raramente accade, tuttavia, di addentrarci nel più terribile di tutti i silenzi: il silenzio di Dio. E mentre Egli continua a parlarci anche in silenzio, noi continuiamo a pensare che dovrebbe pronunciare una parola ogni volta che a noi serve! [S. G.]
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