«La realtà è superiore all’idea. Questo implica di evitare diverse forme di occultamento della realtà: i purismi angelicati, i totalitarismi del relativo, i nominalismi dichiarazionisti, i progetti più formali che reali, i fondamentalismi antistorici, gli eticismi senza bontà, gli intellettualismi senza saggezza». (Evangelii gaudium n.231)
Allora inizierà una nuova grande marcia. La marcia della ricostruzione intellettuale. La marcia del ritorno alla realtà. Tutto ciò che è reale sarà affermato. Tutto ciò che non è reale sarà negato. Attizzeremo i nostri fuochi per testimoniare che due più due fa quattro. Sguaineremo le nostre spade per dimostrare che le foglie sono verdi in estate. Noi ci ritroveremo a difendere non solo qualcosa di veramente credibile, come le virtù e la sensatezza della vita umana; credibili, perché vere. Ma noi difenderemo qualcosa di più credibile ancora: questo immenso, evidente universo che ci fissa in volto. Combatteremo per i prodigi visibili precisamente perché sono visibili. Guarderemo l’erba e i cieli straordinari con un coraggio più straordinario ancora. Perché noi saremo coloro che hanno visto. E proprio per questo hanno creduto. [G.K.C.]
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