Cos’è la “fede”? Più cose! Quella calcistica o politica, la fiducia in qualche persona, l’anello nuziale o il credo personale in un essere soprannaturale.
Per noi cristiani, la fede nel Dio di Gesù è un coraggioso quanto ragionevole atto di affidamento, perché egli si presenta a noi come amante della vita: come è sensato fidarsi di una persona che ci ama, molto più lo è affidarsi a Dio-Amore.
Però, una cosa è fidarsi, altra è affidarsi: ci si fida di una persona eticamente retta, mentre a Dio ci si affida, cioè gli si consegna tutta la vita e il suo senso. La fede nel Dio di Gesù significa amare colui che ama l’uomo; e anche se ci diciamo “fedeli”, il punto di partenza è sempre la fedeltà di Dio, non la nostra!
Sebbene poi il cristianesimo sia conosciuto come una religione, in una relazione d’amore il termine “fede” è di rigore: non si dovrebbe infatti parlare di “religione”, ma di “fede cristiana”, perché tra Dio e l’uomo c’è ben più di un rapporto di “comando-obbedienza”, c’è una relazione “padre-figlio”. E questa funziona solo nella fiducia, mai nell’esecuzione di un ordine!
Se dunque la nostra fede è vivere un rapporto filiale, questo sarà generato non tanto e non solo dalla conoscenza, pur fondamentale, del depositum fidei, ma dall’accoglienza in sé della vita di Dio Padre. (A.M.)