Legnaghesi a Roma e l'incontro con la famiglia Acutis

Don Maurizio Guarise: «Abbiamo affidato a san Carlo Acutis le famiglie e i giovani»

September 16, 2025

| DI Fabio Tomellerei

Legnaghesi a Roma e l'incontro con la famiglia Acutis

Da sinistra don Maurizio Guarise, Antonia Salzano Acutis e il diacono Davide De Gani

La canonizzazione di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, svoltasi lo scorso 7 settembre sul sagrato della basilica di San Pietro in Vaticano, ha coinvolto direttamente pure la cittadina di Legnago, nella Bassa veronese.
Tra i moltissimi fedeli che si sono recati nella Capitale per assistere alla proclamazione dei due nuovi santi da parte di papa Leone XIV, c’erano molti legnaghesi legati a filo doppio con la famiglia Acutis. A cominciare da parenti e amici dell’avvocato Francesco Salvatore, che assieme al fratello Pio, notaio, sono i primi cugini del compianto Antonio Salzano, nonno materno di Carlo Acutis.
È stato proprio grazie a questo legame che l’avvocato Salvatore, nei mesi scorsi, è riuscito a far avere a don Maurizio Guarise, parroco del duomo legnaghese, una piccola reliquia del novello santo che è stata collocata lo scorso 11 luglio all’interno della chiesa di San Martino Vescovo del capoluogo durante una cerimonia solenne presieduta dal Vescovo di Verona, monsignor Domenico Pompili. Domenica don Guarise, a Roma anche lui come pellegrino nella speciale giornata dedicata alla canonizzazione dei due nuovi santi, assieme al diacono Davide De Gani è riuscito a incontrare Antonia Salzano Acutis, madre di Carlo.
«Per me – sottolinea don Guarise – è stato un privilegio e una forte esperienza spirituale partecipare alla canonizzazione. E soprattutto incontrare la mamma di san Carlo Acutis. Assieme al diacono De Gani abbiamo quindi affidato proprio a san Carlo le famiglie e le giovani generazioni di Legnago». Riguardo agli altri fedeli legnaghesi presenti per la canonizzazione, don Guarise riferisce: «Oltre ai parenti e amici dell’avvocato Salvatore c’era un pullman di pellegrini con don Marco Isolan, vicario foraneo e parroco di Casette, e don Federico Cantiero, parroco di San Pietro di Legnago. C’era inoltre un gruppo di giovani guidati da don Luca Zamboni, incaricato della Domus Pacis».

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