Professionisti della salute tra criticità e nuove sfide

| DI Redazione

Professionisti della salute tra criticità e nuove sfide
«La medicina è la nostra missione, identità ed eredità. Finché ci sarà un medico che cura con coscienza, onestà e amore, la medicina resterà luce di civiltà. A tutti voi dico: siate curiosi come scienziati, compassionevoli come umanisti, forti come servitori dello Stato. Oggi entrate a far parte di una comunità unita da un unico principio, quello della responsabilità. Il vostro impegno quotidiano farà la differenza per la salute dei cittadini e il futuro della professione». Con queste parole il presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Verona, Alfredo Guglielmi, ha accolto nella famiglia ordinistica 158 medici e odontoiatri neo-abilitati che il 15 novembre, alla Gran Guardia, hanno prestato il Giuramento di Ippocrate per entrare a pieno titolo nella professione. Si è conclusa così, con la lettura della formula moderna, la Giornata del medico e dell’odontoiatra, il tradizionale appuntamento promosso dall’Ordine di Verona per celebrare il simbolico passaggio di testimone tra generazioni.
L’evento ha assunto i tratti di una vera festa di comunità, alla presenza di numerose autorità civili e accademiche intervenute in spirito di amicizia e sostegno, tra cui il sindaco Damiano Tommasi, la rettrice dell’Università di Verona Chiara Leardini, il vescovo Domenico Pompili e la direttrice generale della Ulss 9 Scaligera Patrizia Benini. Sul palco dell’auditorium anche il fisico italo-statunitense Federico Faggin, ospite della giornata con la lectio magistralis “Intelligenza umana e intelligenza artificiale: significato e simbolo”. Il Giuramento non è stato l’unico momento significativo della mattinata: sono stati premiati 64 medici e odontoiatri che celebrano i 50 anni dalla laurea.
La medicina, ha ricordato Guglielmi, si trova a fare i conti con criticità e sfide: «Liste d’attesa troppo lunghe, crescente pressione burocratica digitale, carenza di personale e invecchiamento dei medici, sovraccarico organizzativo e rischio burnout, complessità crescente delle patologie croniche».
Territorio, ospedale e università stanno vivendo una fase di profondo cambiamento. «Innovazioni come Case e Ospedali di comunità rappresentano una grande opportunità, ma servono risorse, chiarezza e valorizzazione del ruolo dei medici». In merito alla situazione negli ospedali, «il carico di lavoro, la carenza di personale e la pressione dei contenziosi medico-legali, il crescente numero di episodi di violenza richiedono interventi urgenti e un’azione decisa per restituire dignità e serenità a chi opera in prima linea». La medicina del futuro, ha concluso, sarà chiamata ad affrontare sfide sempre più complesse, che toccano aspetti clinici, organizzativi, etici e sociali».

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