L’addio del dott. Franchi alla “sua” Ostetricia

In pensione il “padre” dell’Ospedale della donna e bambino

| DI Giorgia Saracino

L’addio del dott. Franchi alla “sua” Ostetricia
In vista del suo prossimo pensionamento, l’Università di Verona ha celebrato la lunga carriera del prof. Massimo Piergiuseppe Franchi, il quale ha ricoperto, tra le altre mansioni, i ruoli di presidente del corso di laurea in Ostetricia e di direttore della Scuola di specialità di Ginecologia e Ostetricia per 22 anni. Di recente, il dott. Franchi è stato anche il presidente del XIX Congresso nazionale Segi, organizzato presso l’ateneo scaligero con il coinvolgimento di oltre 500 medici italiani e internazionali, che si sono riuniti per approfondire le innovative tecniche in ambito endoscopico e ginecologico.
Con l’ultima lectio magistralis “La mia ginecologia”, il prof. Franchi si è reso partecipe di un momento di saluto e congedo dalla carriera accademica.
Nei giorni congressuali, il programma messo a punto ha permesso a chirurghe e chirurghi meno esperti di implementare le proprie conoscenze con le tecniche acquisite grazie al tutoraggio durante le dissezioni cadaveriche; al contempo, gli operatori più avviati hanno arricchito la loro formazione assistendo a complessi interventi, supportati dalle più moderne tecnologie.
È significativo il fatto che questa edizione sia stata organizzata proprio a Verona in quanto la città rappresenta, ormai, un riferimento per il settore ospedaliero e sono stati molteplici i passi compiuti nel tempo con l’avvicendarsi di differenti eccellenze.
Iniziative rilevanti sono state portate avanti dal prof. Franchi: dopo la laurea a Pavia, ha proseguito la sua carriera a Varese per poi approdare a Verona, creando il celebre Ospedale della donna e del bambino «grazie all’intervento del dott. Caffi e della ristrutturazione di Borgo Trento», come ha egli stesso ricordato. Nei 22 anni di attività nella città scaligera, il suo impegno ha portato a risultati concreti, mettendo in piedi anche il percorso di Basso rischio ostetrico (Bro): «Oggi le donne a Verona possono essere seguite solo da un’ostetrica, hanno la possibilità di partorire nella vasca e, udite udite, può stare anche il marito nella stanza con la moglie dopo aver partorito».
Negli anni il prof. Franchi ha permesso la nascita – partendo da zero – di un reparto di Ginecologia oncologica, il quale è fiorito ancora di più con l’arrivo del chirurgo di eccellente formazione, Stefano Uccella, e divenendo oggi un centro di riferimento a livello nazionale e non solo. Di grande valore, come sottolinea il dott. Franchi, pure il servizio veronese di onco-fertilità e riproduzione assistita: si è dimostrato molto importante per «le povere ragazze giovani ammalate di tumore che oggi possono concepire e partorire».
La ricerca, pertanto, rappresenta il cuore pulsante per Verona e nell’ambito della ginecologia oncologica il team ha messo a punto dei propri interventi chirurgici ed è degna di nota, come riporta il prof. Franchi, «la grande esperienza nell’endoscopia, sia in laparoscopia di cui il professor Uccella è il capofila, sia con l’uso del robot».
L’obiettivo, ora, sta nel portare avanti l’eredità lasciata dal dott. Franchi e, come sottolineato dal prof. Uccella, «noi vogliamo che una donna a Verona sia curata come sarebbe curata a New York, come sarebbe curata a Sydney o in qualsiasi altro posto di eccellenza». Resta sempre l’intento di «stare vicini innanzitutto alle pazienti, siano esse donne in gravidanza, in cerca di una gravidanza oppure affette da patologie benigne o maligne». Verona, insomma, il luogo in cui trovare risposte a tali situazioni.
Ci troviamo nel pieno del “semestre filtro” per l’ammissione a Medicina, di cui se ne potrà valutare la reale portata solamente con i risultati, ma il focus da non perdere è quello di trovare e valorizzare le vocazioni di coloro che si sentono più vicini a questo campo poiché, stando alle parole del prof. Uccella, «fare il medico significa, innanzitutto, cercare di stare dalla parte del paziente».
Il Congresso all’ateneo scaligero diviene, quindi, l’occasione di crescita e di orgoglio nei confronti di un campo che compie passi sempre più innovativi e che raggruppa, come ha indicato il successore del dott. Franchi, «tutti quegli interventi ginecologici mini-invasivi, che un tempo richiedevano grossi tagli e ora si eseguono con piccoli buchini o addirittura senza». Inoltre, i temi trattati in quelle giornate non hanno tralasciato nemmeno l’intelligenza artificiale, allo scopo di approfondire i possibili utilizzi, con le dovute cautele.
Verona, insomma, si è resa protagonista per qualche giorno, condensando in lezioni e laboratori le testimonianze e le esperienze di illustri medici nel campo dell’Endoscopia, della Ginecologia e dell’Ostetricia, in un mondo in cui da un lato la ricerca va avanti, ma dall’altro i tassi di natalità diminuiscono.
C’è la necessità, dunque, di «fare qualcosa di culturale per le nostre ragazze e le nostre donne», come condiviso dal prof. Uccella.

Tutti i diritti riservati

!w-[42px] !h-[42px]
Sei un abbonato a Verona fedele e desideri consultare il giornale anche via web, sul tuo computer, su tablet o smartphone?
Lo puoi fare in modo rapido e gratuito. Ecco alcuni semplici passaggi per accedere alla tua edizione online e per installare l'App:

w-fullw-full