La riabilitazione a distanza avvicina persone e terapia

Avviato al Centro don Calabria il progetto sperimentalesupportato dalla Fondazione “Apollinare e Cesira Veronesi”

September 12, 2025

| DI Marta Bicego

La riabilitazione a distanza avvicina persone e terapia
Proseguire a domicilio i trattamenti ricevuti presso il laboratorio di Robotica del presidio riabilitativo del Centro polifunzionale Don Calabria. È un’opportunità sostenuta dalla Fondazione “Apollinare e Cesira Veronesi” e offerta al momento a 50 pazienti, sia in età evolutiva che adulta, affetti da disabilità complesse. 
Merito di una nuova strumentazione, chiamata “Homing Tecnobody”, che integra la teleriabilitazione anche in ambito robotico, favorendo l’accessibilità alle cure, riducendo i tempi di attesa e alleggerendo il carico assistenziale sui caregiver. Alla base ci sono avanzati sistemi di acquisizione e di monitoraggio da remoto, che consentono la raccolta in tempo reale dei dati sulle performance degli utenti. Dall’altra parte, i professionisti sanitari del centro possono così adattare i protocolli riabilitativi in modo personalizzato, garantendo un supporto continuo e un follow-up efficace. Questo modello promuove l’autonomia del paziente, rafforzando la sua centralità nel percorso di cura e coinvolgendo, quando necessario, il caregiver in un processo terapeutico condiviso. 
Tecnologie all’avanguardia per rispondere alle esigenze emergenti e mantenere standard elevati di qualità che si inseriscono in un progetto pluriennale di potenziamento del laboratorio, orientato all’introduzione di tecnologie avanzate per una riabilitazione sempre più innovativa. «In questo modo si rende possibile una terapia di prossimità, erogata nel contesto scelto dal paziente. È un ulteriore passo nell’attuazione di una riabilitazione coerente con il modello biopsicosociale, che valorizza i contesti di vita e mette sempre più al centro la persona», spiega il direttore sanitario del presidio, Beatrice Brugnoli
Prosegue il direttore del Centro polifunzionale Don Calabria, Federico Patuzzo: «Questo intervento rappresenta concretamente il nostro impegno a portare l’innovazione là dove serve di più: accanto alle persone. Siamo convinti che tecnologia e umanità possano e debbano camminare insieme, per offrire a ciascuno la possibilità di vivere al meglio la propria condizione, superando i limiti imposti dalla disabilità. Il nostro obiettivo è costruire ogni giorno un futuro più accessibile, inclusivo e sostenibile».
L’iniziativa sperimentale ben si coniuga con la visione del Centro «dove la persona e la sua quotidianità sono davvero al centro del percorso di cura», riconosce Chiara Ballini, presidente della Fondazione. 
«Auspichiamo che l’introduzione innovativa della teleriabilitazione possa rappresentare una svolta concreta e significativa, avvicinando la terapia alla persona, e non il contrario – conclude –. È un esempio di come si possa fare sistema per rispondere ai bisogni delle persone e generare un impatto positivo sul territorio». I risultati della fase sperimentale saranno presentati nel corso di un convegno previsto per dicembre, con un momento di riflessione che coinvolgerà pazienti, famiglie e operatori del settore, promuovendo un confronto aperto e partecipato.

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