In bici sulla via del dono: il tour solidale di Giancarlo Saggioro

Più di 2mila km in direzione est per aiutare chi si preoccupa di salvare la vita a bimbi cardiopatici in Paesi sfortunati

September 16, 2025

| DI Andrea Accordini

In bici sulla via del dono: il tour solidale di Giancarlo Saggioro
Bicicletta e donazioni, sport e solidarietà. L’impresa che sta compiendo in questi giorni Giancarlo Saggioro coniuga un’enorme passione per le due ruote con la vicinanza concreta a chi si occupa dell’accoglienza e della cura di bambini cardiopatici di Paesi svantaggiati. Partito da Verona sabato 30 agosto, il ciclista di Palù percorrerà oltre 2mila chilometri in direzione est, in un itinerario che lo porterà ad attraversare diversi Paesi europei verso una destinazione che lui stesso vuole mantenere segreta e svelare solo al suo arrivo. 
L’idea di Saggioro è stata però quella di dedicare questa sua avventura all’organizzazione di volontariato Il Castello dei Sorrisi, che da più di 15 anni accoglie a Verona e garantisce interventi e terapie salvavita a bimbi, talvolta anche neonati, affetti da gravi patologie, soprattutto cardiopatici, che non possono essere curati nei propri Paesi di origine per mancanza di strutture e competenze sanitarie adeguate. Ma lo sportivo, appartenente alla Società ciclista Lupatotina Luparound, non è nuovo ad imprese di questo tipo: solo un paio di anni fa aveva percorso in sella più di 1.400 chilometri, fino a Barcellona, per promuovere l’associazione Ciao Chiara di Vicenza e l’importanza di donare gli organi. 
Il viaggio di quest’anno è stato invece denominato “Il giro dei sorrisi sulla via del dono” e sarà quindi uno sforzo fisico e mentale per sensibilizzare la comunità sulla tematica dell’accoglienza a fini sanitari e per stimolare la raccolta di donazioni a favore de Il Castello dei Sorrisi, affinché la continuità del progetto di accoglienza umanitaria di questa onlus sia garantita nel tempo. 
Ogni tappa viene raccontata da Saggioro attraverso i propri canali social Facebook e Instagram, ed è così possibile seguire il cicloamatore oltre i confini nazionali accompagnandolo pedalata dopo pedalata fino a scoprire la sua meta. Nei suoi racconti, i followers sono invitati a sostenere la campagna solidale; ad organizzare e gestire la raccolta fondi è stata attivata la Fondazione della Comunità Veronese, la cui mission è promuovere la cultura del dono e realizzare il bene comune, mettendo in contatto e in rete le realtà del territorio che condividono i valori della sensibilità, del coinvolgimento e della condivisione. La Fondazione si è resa promotrice della raccolta fondi direttamente sul proprio sito internet (www.fondazioneveronese.org/campaigns/il-giro-dei-sorrisi-sulla-via-del-dono).
Alla partenza, oltre alla sua fidata compagna di viaggio, equipaggiata con 25 kg di attrezzature e bagagli, tra cui qualche vestito, la tenda e la moka per i risvegli all’alba, erano presenti i familiari e gli amici. «Sarà una prova molto dura – ha osservato Saggioro – ma nulla a confronto di quella che vivono questi bimbi cardiopatici che nascono in Paesi senza le strutture sanitarie per essere curati e salvati. Fin dalla nascita, per loro è uno sforzo anche respirare: è subito una lotta per sopravvivere. Quando ho conosciuto i volontari del Castello dei Sorrisi, ho scoperto cosa fanno e ho visto nei loro occhi le emozioni per le storie di rinascita che vivono con questi bambini, non ci ho pensato due volte e ho deciso di sostenerli dedicando questo mio viaggio alla loro attività umanitaria». 
Il primo giorno sui pedali erano presenti anche alcuni accompagnatori: dei donatori di sangue di Asfa (Associazione San Francesco d’Assisi) e un compagno della Lupatotina Luparound hanno seguito Saggioro fino a Cologna Veneta; da Cologna Veneta a Piazzola sul Brenta è stata la volta di un’amica ciclista e da lì in poi è iniziato ufficialmente il viaggio in solitaria verso est, sulla via del dono.

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