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Il cuore del Chievo non basta, passa il Venezia: 3-2 d.t.s.

Al termine di una partita intensissima il Venezia conquista la semifinale dei playoff. Vantaggio gialloblù all'8' con Garritano su rigore. Gli arancioneroverdi pareggiano al 60' grazie a una sfortunata deviazione di Bertagnoli nella propria porta. Si va ai supplementari e al 104' Mogos su rigore porta in vantaggio il Chievo. Ma il Venezia pareggia al 107' con Maleh, passa in vantaggio al 116' con Johnsen. Da segnalare un palo di Bertagnoli, una traversa di Margiotta e il rigore all'ultimo respiro respinto da Semper su tiro di Forte.

Il cuore del Chievo non basta, passa il Venezia: 3-2 d.t.s.

Ci ha provato in tutti i modi il Chievo a gettare il cuore oltre l’ostacolo, ma non è bastato. Ha giocato a suo sfavore anche la sfortuna (un autorete, un palo, una traversa) ma è stata una battaglia epica quella disputata sotto la pioggia al Penzo contro il Venezia al quale sarebbe bastato un pareggio al termine dei tempi supplementari per superare il turno preliminare dei playoff. E invece gli uomini di Zanetti hanno vinto 3-2 dopo i tempi supplementari sbagliando pure un calcio di rigore proprio sul fischio finale dell’arbitro.

Una gara che ha visto mille volti, mille strategie in campo, molti capovolgimenti di fronte, in base all’andamento del risultato. Va detto che il Chievo si è presentato a Sant’Elena in formazione rimaneggiata per le assenze degli infortunati Renzetti, Ciciretti e De Luca e dello squalificato Viviani. Aglietti ha riproposto i due attaccanti veloci già visti contro l’Ascoli (Fabbro e Canotto) per non dare punti di riferimento agli avversari. In difesa è rientrato nell’undici titolare Mogos, con Bertagnoli avanzato sulla fascia destra. Nel 4-3-1-2 di Zanetti il trio d’attacco Forte-Di Mariano, con Aramu trequartista nel 4-3-1-2 di Zanetti.

Già i primi minuti sono stati sbalorditivi. Al 5’ il Venezia andava in gol con Aramu ma dopo la visione del Var l’arbitro Sozza di Seregno annullava per fuorigioco dello stesso attaccante. Sul capovolgimento di fronte, all’8’ Canotto crossava da destra e Taugourdeau, solo in mezzo all’area, controllava con il braccio. Inevitabilmente l’arbitro decretava il penalty. Sul dischetto si presentava Garritano che col destro infilava a mezza altezza nell’angolino alla destra del portiere Maenpaa che tocca pure il pallone ma senza impedire che si infilasse in rete. Dopo il gol il Chievo passava a un prudente 4-5-1 con Canotto e Fabbro ad alternarsi in prima linea. All’11’ gran destro di Garritano da fuori, palla a lato. Dopo tre minuti tiro-cross dalla destra di Mazzocchi, palla alta sopra la traversa. Al 19’ ancora il laterale destro veneziano crossava, la palla rimbalzava davanti a Semper che bloccava a terra. Sul fronte gialloblù al 22’ Bertagnoli in area colpiva di testa su assist di Garritano, conclusione piuttosto debole, bloccata da Maenpaa in tuffo. Un minuto dopo sull’altro fronte solito cross di Mazzocchi da destra, testa di Forte in area e palla a sfiorare il palo alla destra di Semper. Al 27’ il Chievo aveva una clamorosa occasione per raddoppiare. Canotto prendeva palla prima del cerchio di centrocampo e si lanciava in velocità superando due avversari, ma il suo destro appena dentro l’area con Maenpaa in uscita terminava a lato. Al 28’ primo giallo del match (alla fine saranno 10: 6 per il Venezia, 4 per il Chievo) per Garritano. Al 30’ punizione dai 24 metri di Taugourdeau da posizione centrale, palla di poco fuori. Al 31’ giallo per Ricci. Al 36’ ci provava

Mogos dalla distanza, palla in curva. Il Chievo si manteneva ben coperto, pronto a ripartire in contropiede mentre il Venezia non riusciva a trovare sbocchi se non dalla distanza o su calcio piazzato. Nel primo dei quattro minuti di recupero Maleh dava indietro per Taugourdeau, conclusione dai 25 metri del centrocampista francese, centrale, bloccava a terra Semper. Il primo tempo diceva il netto predominio dei lagunari sul possesso palla, ma la prevalenza dei clivensi nei tiri (4-5) e nelle conclusioni nello specchio (1-2), oltre che – evidentemente – nei gol.

A inizio ripresa Zanetti toglieva l’ammonito Ricci per inserire Felicioli. Al 48’ il Chievo aveva un’altra ottima occasione per andare sullo 0-2: da Canotto sul fondo indietro per Bertagnoli il cui destro si stampava sul palo alla sinistra di Maenpaa. Ci provava al 50’ il Venezia: cross da sinistra sul secondo palo dove Mazzocchi sparava sull’esterno della rete. Il giallo a Crnigoj gli costava la sostituzione. Al suo posto l’attaccante Johnsen. Dopo un colpo di testa di forte con palla alta sopra la traversa (59’), i lagunari giungevano al pareggio: cross di Aramu da destra, deviazione di testa di Bertagnoli che infilava nella propria porta per l’1-1. Tutto da rifare per il Chievo. Aglietti toglieva l’esausto Fabbro per inserire il vivace Di Gaudio. Dopo l’ammonizione di Svoboda, al 72’ contropiede di Johnsen sulla sinistra, destro dal vertice dell’area di rigore, palla a lato. Dopo un minuto Zanetti inseriva Fiordilino per Taugourdeau. Al 74’ Bertagnoli, dopo aver recuperato la palla a metà campo, sparava un destro dai 25 metri che Maenpaa in volo deviava in angolo. Alla mezz’ora fuori Garritano e dentro Margiotta. Dopo le ammonizioni di Bertagnoli e Fiordilino, al 79’ Margiotta su punizione dai 23 metri con una palla a scendere colpiva la traversa. All’82’ ultimo cambio per i veneziani: Ferrarini al posto di Mazzocchi. All’85’ da Aramu in mezzo per Forte in area, girata di destro, alta. Due minuti dopo ancora Aramu prima di colpire di testa sotto misura veniva anticipato in corner da Cotali. Su angolo incrociava di testa Fiordilino, palla a lato. All’88’ Zuelli rilevava Bertagnoli. Al 90’ veniva ammonito Johnsen e al 91’ stesso cartellino per Maleh e un minuto dopo per Cotali. Nel frattempo da registrare un sinistro di Canotto, debole e centrale. In questa occasione ha peccato di egoismo: avrebbe potuto servire il più libero Margiotta. I tempi regolamentari finivano sull’1-1, un risultato che avrebbe promosso il Venezia in virtù del migliore piazzamento ottenuto in campionato. Ma anche l’overtime è stato pirotecnico e per cuori forti.

Dopo gli ultimi cambi (Dezi per Aramu e Djordjevic per Palmiero) al 101’ su forte destro di Forte, Semper si tuffava e bloccava la sfera. Al 103’ su attacco gialloblù Djordjevic sul fondo in area smarcava con un colpo di tacco Di Gaudio sul quale commetteva fallo Fiordilino: calcio di rigore. Dagli undici metri Mogos scagliava una sassata di destro che si infilava nell’angolino alla destra di Maenpaa: 1-2 Chievo.

All’inizio del secondo tempo supplementare, dopo una deviazione d’istinto di Maenpaa, sul fronte opposto, dopo una respinta di Semper, Maleh di sinistro infilava nell’angolino alla destra di Semper che deviava la sfera ma non abbastanza: era il 2-2 che avrebbe qualificato il Venezia che però non si accontentava e batteva un Chievo ormai fisicamente in riserva. Dopo il giallo a Margiotta, al 116’

in contropiede Johnsen con un tiro di destro appena dentro l’area siglava il definitivo 3-2 per i lagunari. I quali avrebbero potuto segnare pure il 4-2, un passivo che sarebbe stato troppo punitivo per il Chievo. Nel recupero del secondo tempo supplementare infatti Vaisanen in area commetteva fallo su Forte. Lo stesso attaccante si presentava sul dischetto ma Semper respingeva e l’arbitro fischiava la fine.

Il Chievo ha fatto l’impossibile per restare in partita, ma nulla ha potuto contro la stanchezza che si è fatta sentire come un macigno nel secondo tempo supplementare e, ancor di più, contro la sfortuna: un autorete, un palo e una traversa. Per non dire che nei 120 minuti il Chievo ha tirato nello specchio della porta 7 volte, contro le 6 del Venezia. Si conclude così un campionato che ha visto i clivensi conquistare l’obiettivo di inizio stagione, ovvero i playoff. Ora la parola alla campagna acquisti estiva, con qualche giocatore che se ne andrà, altri che verranno e qualche gioiellino da valorizzare (vedi Vignato).

Ma tornando alla gara di oggi da sottolineare la monumentale partita di Joel Obi, un giocatore che quando sta bene – come nella seconda parte di questo campionato – è un lusso per la B. Sull’altro fronte il migliore in campo è stato Youssef Maleh, calciatore italiano di cittadinanza marocchina che tornerà alla Fiorentina. Venendo ai peggiori oggi un segno meno per Canotto per il gol divorato in contropiede. Sfortunato Bertagnoli sull’autorete, per il resto autore di una buona prestazione, mentre Cotali, dopo un inizio titubante è riuscito a prendere le misure a Mazzocchi. Tra i veneziani i meno in palla sono sembrati Di Mariano e Crnigoj, mentre Taugourdeau paga il tocco scriteriato del pallone con la mano per il primo rigore, quando non era pressato da nessun avversario. Convincente la direzione arbitrale di Sozza.

Ora il Venezia affronterà lunedì 17 in casa l'andata delle semifinali contro il Lecce, mentre il Cittadella, vittorioso col Brescia 1-0, se la vedrà al Tombolato con il Monza.

(Joel Obi nella foto di archivio di Alberto Fraccaroli)

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