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Dopo 60 anni la candid camera ancora diverte e... preoccupa

Negli assolati pomeriggi di giugno, Alessandro Di Sarno, con Italiani fantastici e dove trovarli, riprende un’idea degli anni Sessanta del regista Nanni Loy...

Dopo 60 anni la candid camera ancora diverte e... preoccupa

Negli assolati pomeriggi di giugno, Alessandro Di Sarno (in primo piano nella foto), con Italiani fantastici e dove trovarli, riprende un’idea degli anni Sessanta del regista Nanni Loy, che per primo con Specchio segreto portò sul piccolo schermo del nostro Paese il modo di raccontare la società attraverso la candid camera. Infatti, all’inizio di ogni puntata viene riproposto uno spezzone di quei primi tentativi televisivi per scoprire le reazioni della gente, inconsapevole di essere ripresa, di fronte a una situazione imprevista e per alcuni versi anche paradossale. All’ombra delle piante di un parco cittadino gli immancabili opinionisti, scelti tra le persone comuni,  commentano quanto la produzione ha realizzato ponendo alcuni sconosciuti di fronte a vicende inattese. Con l’aiuto degli attori Camilla Carnevali, Fausto Morabito e Federica Strozzi vengono così costruite alcune storie per provocare in qualche modo la reazione degli inconsapevoli protagonisti messi di fronte agli interrogativi che animano la cronaca. Si passa dalla fantomatica vendita dei propri figli gemelli ancora nel grembo della madre perché non si ha la possibilità di mantenerli, all’abuso di potere nel campo dei casting cinematografici, alla proposta indecente pur di guadagnare denaro. L’esperimento sociale, così come più volte è definito il programma dal presentatore, intende mostrare se davvero gli italiani sono persone fantastiche, pronte a reagire di fronte alle ingiustizie e capaci di manifestare sentimenti di buon cuore, altruismo e solidarietà. Non tutto, peraltro, si conclude secondo le aspettative. Qualche volta c’è chi preferisce non essere coinvolto e di fronte alla possibilità di fare brutta figura o perderci qualcosa, si gira dall’altra parte dinanzi al sopruso. Con uno stile un po’ bizzarro, così come il suo abbigliamento alquanto desueto, Di Sarno, ex inviato de Le Iene, conduce con il fare del maestrino che vorrebbe insegnare la morale ai telespettatori. Al sorriso per la situazione di ambiguità e di trappola che potrebbe richiamare quella di Scherzi a parte, si mescola anche un po’ di preoccupazione per come le vicende presentate interpellino i valori umani più profondi. Gli italiani messi alla prova della candid camera non sono propriamente fantastici e si rivelano per quello che sono: impastati inesorabilmente di vizi e virtù, di cuore e codardia, generosità ed egoismo, paura e coraggio. Sono, insomma, assolutamente normali.

Foto: Silvia Violante Rouge

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