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Belloni chi era costei?

Grazie al cielo è arrivato Sanremo a distrarre gli italiani dalla Quirinaleide e dalle follie politico-partitiche che l’hanno caratterizzata. Perché di follie si è trattato...

Parole chiave: Editoriale (380), Politica (43), Elisabetta Belloni (1)

Grazie al cielo è arrivato Sanremo a distrarre gli italiani dalla Quirinaleide e dalle follie politico-partitiche che l’hanno caratterizzata. Perché di follie si è trattato. Venerdì 28 gennaio, alle 20 circa, l’Italia aveva una nuova presidente della Repubblica: Elisabetta Belloni, l’alta funzionaria statale che sovrintende ai servizi segreti. Erano più o meno tutti d’accordo, poi alla fine un sassolino nell’ingranaggio lo ha fatto grippare. Altrimenti Belloni sarebbe succeduta a Mattarella.
Bene: ma chi è Elisabetta Belloni? È atlantista o filorussa? È neo-liberista o statalista? Pacifista o guerrafondaia? Laicista o religiosa? Abortista o no? Interista o milanista? Di lei non si sapeva nulla, nemmeno tra chi la stava innalzando alla più alta carica dello Stato. È il cosiddetto “metodo Conte”: metti uno sconosciuto qualsiasi alla presidenza del Consiglio, con un bel ciuffo, eloquenza da avvocato del Sud e la missione di non far ombra a chi ti ha messo lì. In questo caso: una donna, la prima volta di una donna alla presidenza della Repubblica, nessuna ombra visibile o conosciuta, nessuna appartenenza tale da far dire: è di destra, sinistra, centro... Un burattino in mano a pupari di modesto valore?
È questo il metodo e la logica che attraversa i partiti di oggi, e i leader sempre più imbarazzanti di codesti partiti? Il giorno prima il centrodestra propone la presidente del Senato Elisabetta Casellati, e lo stesso centrodestra non la vota: bocciata da chi la candidava. Poco prima, una terna di candidature senza nemmeno avvisare i candidati stessi. Sembrava l’apice del reality “Dilettanti allo sbaraglio”, ma ancora non si era arrivati a Elisabetta Belloni. Si è infine approdati a Mattarella per pura disperazione: nessun partito è riuscito ad individuare – tra 60 milioni di italiani – quella “personalità di alto profilo” condivisa da molti, che pareva fondamentale. Quando invece c’era bisogno di una personalità di alta capacità politica, perché il ruolo di presidente della Repubblica italiana non è quello della regina Elisabetta: incide su governo, leggi, magistratura, forze armate...
Ma non scarichiamo le colpe solo sui “bambini”: quei politici li abbiamo scelti ed eletti noi.

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