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Arrivano i soldi: spendiamoli bene

È un accordo storico quello raggiunto dopo un negoziato durato quattro giorni e quattro notti al Consiglio Europeo che riunisce i capi di Stato e di governo dell’Unione...

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È un accordo storico quello raggiunto dopo un negoziato durato quattro giorni e quattro notti al Consiglio Europeo che riunisce i capi di Stato e di governo dell’Unione. È stato approvato il Fondo per la ripresa (Recovery Fund). Si tratta di una cifra impressionante che non trova l’eguale nella storia recente, se non riandando al piano Marshall nel Dopoguerra. Stando ai numeri forniti dal presidente del Consiglio, nei prossimi anni arriveranno nelle casse italiane circa 209 miliardi di euro, equivalenti a 400mila miliardi di vecchie lirette… È chiaro che la posta in palio non permette di essere superficiali, né distratti.
L’Europa non è Babbo Natale, lo sappiamo bene; ma l’Italia non è nemmeno la Grecia e quindi far saltare l’accordo sarebbe pura follia, per tutti.
Raggiunto l’accordo adesso occorre definire i dettagli e non si tratta di aspetti secondari, ma di come verranno adoperati questi soldi. Qui io immagino uno scenario di questo genere: il nostro presidente Conte a dire che abbiamo vinto: arriveranno tanti soldi e la politica deciderà insindacabilmente sulla gestione dei fondi (quota 100, reddito di cittadinanza, bonus vari da quello sulle vacanze a quello sui monopattini, e via dicendo); dall’altra parte i capi dei Paesi “frugali” che dovranno convincere i propri cittadini che non si ripeterà quanto avvenuto in passato e dunque non si transigerà sul monitoraggio da parte della Commissione Ue fino all’ultimo centesimo per impedire, per esempio, che in Italia si proceda con il prepensionamento grazie ai soldi risparmiati dai Paesi che hanno... allungato l’età pensionabile. Sugli elettori sono argomenti che fanno molta presa.
Un altro capitolo riguarda il modo con cui verrà finanziato il Fondo per la ripresa: prendendo soldi dai mercati finanziari con l’emissione di Eurobond; e il modo con cui questo debito verrà rimborsato (nuove tasse). La trattativa estenuante è dipesa dal fatto che queste decisioni prevedono l’unanimità dei consensi. Questa regola ha portato a deliberare una serie di concessioni ai Paesi più piccoli che, all’inizio, si erano schierati contro la proposta generale. Alla fine si è compiuto politicamente un passo storico: l’Europa tiene insieme tutti. Per i soldi dovremo aspettare ancora un po’.

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