Commento al Salmo 75

Sintesi del commento: quando l’uomo si pente, ritorna ad essere immagine di Dio; a chi è unito a Dio dispiace ciò che dispiace a Dio; tutti sono esortati a fare il voto di vivere secondo Dio; il voto della castità coniugale; il voto della verginità casta; altre forme di voto; meglio una maritata umile che una vergine superba. La verità è comune a tutti: “O uomo, tu sei stato fatto ad immagine di Dio; mentre attraverso una vita perversa e malvagia hai sconvolto e distrutto in te l’immagine del tuo Creatore. Fatto a Lui dissimile, ti guardi dentro e te ne dispiace; da questo fatto hai cominciato ad essere simile a Dio, perché a te dispiace ciò che dispiace a Dio. Ancora hai una guerra contro di te, non solo contro le suggestioni del diavolo, ma anche contro te stesso. In che modo contro te stesso? Contro la tua consuetudine malvagia, contro il vecchio stile della tua vita malvagia che ti trascina alla solita vita e frena quella nuova. ‘Fate voti e manteneteli al Signore Dio nostro’. Chiunque ne sia capace faccia voti e li mantenga. Quale voto dobbiamo fare comunitariamente? Credere in Lui, sperare da Lui la vita eterna, vivere bene secondo una modalità comune. C’è, infatti, un modo di vivere comune a tutti: non fare furto, ad esempio, cosa che non viene comandata solo alle monache, e nemmeno alla sola vita coniugale; non commettere adulterio, viene comandata a tutti; non amare l’ubriacatura, nella quale si immerge l’anima e si corrompe il tempio di Dio: a tutti viene comandato ugualmente; non insuperbire: a tutti ugualmente viene comandato; non uccidere un uomo, non odiare un fratello, non rovinare nessuno: a tutti in comune viene comandato. Questo interamente tutti lo dobbiamo promettere. Ci sono anche i voti propri ai singoli: alcuni fanno voto della castità coniugale, per non conoscere nessun’altra al di fuori della propria moglie; e così anche la donna, per non conoscere nessun altro al di fuori di suo marito. Altri fanno voto della stessa verginità fin dalla prima età, per non sperimentare nulla di quanto sperimentano quelli che, dopo averlo sperimentato, lo abbandonano. Altri fanno voto di rendere ospitale la propria casa a tutti i santi che vi sopraggiungono: fanno un grande voto. Un altro fa voto di abbandonare ogni suo bene per distribuirlo ai poveri, e di andare a fare vita cenobitica, in una compagnia di santi: fa un grande voto. Ognuno faccia il voto che vorrà; ma stia attento a mantenerlo. È un male voltarsi indietro da parte di chiunque ha fatto un voto a Dio. Nessuno pertanto tra coloro che vivono in monastero dica: «Vado fuori dal monastero». È lecito sposarsi prima di fare un voto; mai invece è lecito insuperbirsi. O tu, vergine di Dio, non hai voluto sposarti, ciò che è lecito; ti insuperbisci, ciò che non è lecito. Meglio perciò una vergine umile che una donna maritata umile; ma meglio una maritata umile che una vergine superba. ‘Tutti coloro che stanno interno a Lui offriranno doni’. Che significano dunque queste parole? Nel frattempo vi dirò ciò che Dio ammonisce, che cosa da queste parole Lui stesso si è degnato di ispirarmi; se qualche cosa di meglio in seguito mi sembrerà, anche questo è vostro, perché la verità è comune a tutti; non è né mia né tua; non è né di questo né di quello: è comune a tutti. E forse per questo sta in mezzo perché tutti coloro che amano la verità siano nel suo cerchio. Tutto ciò, infatti, che è comune a tutti, sta in mezzo. Perché si dice in mezzo? Perché è equamente distante da ciascuno ed equamente vicino a ciascuno”.