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Prodotto ben confezionato ma con alcuni punti deboli

Crudelia
(Usa 2021)
Regia: Craig Gillespie
Con: Emma Stone, Emma Thompson, Paul Walter Hauser, Joel Fry, Emily Beecham, Mark Strong, Kirby Howell-Baptiste
Valutazione Cnvf: consigliabile/problematico/dibattiti

Parole chiave: Crudelia (1), La carica dei 101 (1)
Prodotto ben confezionato ma con alcuni punti deboli

Finalmente in sala il tanto atteso spin off firmato Disney, dedicato alla storia di uno dei villain per antonomasia dei racconti d’animazione: Crudelia De Mon de La carica dei 101.

Un film molto ben confezionato. L’interpretazione delle protagoniste (ambedue premi oscar) Emma Stone (nei panni di Crudelia) ed Emma Thompson (nei panni di Baronessa) è magistrale: una collaborazione, tra i due personaggi, che diventa scontro senza esclusione di colpi. I costumi (della due volte premio oscar Jenny Beavan) di fine bellezza diventano il mezzo per esprimere il carattere e lo stato d’animo dei personaggi. Una regia che riesce a far risaltare tanto le attrici quanto i loro vestiti. La musica (quasi onnipresente) va a riarrangiare anche alcuni brani degli anni ’70 per contestualizzare il film in quel periodo e per dare un’ambientazione a tratti rock e a tratti punk.

Nel guardarlo non si possono ignorare i numerosi riferimenti ad altre pellicole. Baronessa e Crudelia che sembrano essere la versione Disney di Andrea Sachs e Miranda Priestly nel famoso film del 2006 Il diavolo veste Prada. La protagonista che, vittima delle scelte di altri, si trova a percorrere la strada del male quasi alla stregua di un riscatto sociale: proprio come le altre due pellicole della casa di produzione di film d’animazione Maleficent (del 2014) e Maleficent: Signora del male (del 2019) dedicate alla strega cattiva de La bella addormentata nel bosco o come Joaquin Phoenix nel pluripremiato film Joker (del 2019). Uno scontro molto duro tra due donne, segnato da invidie e rancori, come ne La favorita (che condivide con Crudelia il regista, Craig Gillespie).

Una confezione che, però, cerca di nascondere alcuni punti deboli. La sceneggiatura innanzitutto. Emma Thompson che, perfettamente a suo agio nel ruolo di Baronessa, mostra di essere la vera cattiva della storia: egoista, narcisista, disposta davvero a tutto pur di raggiungere il proprio scopo. Emma Stone che, invece, è una cattiva solo a metà: sembra più desiderosa di riscatto e di giustizia che spinta a compiere il male agli altri per trarne vantaggio.

Una storia che sembra essere incentrata sulla moda, incapace però di rendere ragione fino in fondo della malvagità del personaggio Disney che desidera farsi una pelliccia con il pelo dei Dalmata. Non da ultimo, le figure maschili presenti (ad eccezione di John, il valletto di Baronessa) praticamente insignificanti e inconsistenti. Un prodotto che risulta assolutamente godibile, anche se non convincente fino in fondo.

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