Non aprite quella porta

Un anno e mezzo. Tanto ci è voluto per scoprire il corpo senza vita di una donna sessantenne, morta nella sua casa a Borgo Roma, in un condominio dell'Agec. L'ennesimo dramma della solitudine. La donna, divorziata e senza figli, si è spenta nel suo letto e nessuno l'ha più cercata. La posta e gli avvisi di pagamento hanno iniziato ad accumularsi. Ma le tapparelle dell'abitazione sono rimaste sempre abbassate. I vicini credevano che la donna fosse ricoverata in ospedale o in qualche struttura sanitaria. Nessuno sospettava una fine tanto amara. E mentre ora infuria la polemica sui controlli e sulle responsabilità, l'unica cosa che resta è soltanto una grande pena.

July 22, 2018

| DI Adriana Vallisari

Non aprite quella porta
Un anno e mezzo. Tanto ci è voluto per scoprire il corpo senza vita di una donna sessantenne, morta nella sua casa a Borgo Roma, in un condominio dell'Agec. L'ennesimo dramma della solitudine. La donna, divorziata e senza figli, si è spenta nel suo letto e nessuno l'ha più cercata. La posta e gli avvisi di pagamento hanno iniziato ad accumularsi. Ma le tapparelle dell'abitazione sono rimaste sempre abbassate. I vicini credevano che la donna fosse ricoverata in ospedale o in qualche struttura sanitaria. Nessuno sospettava una fine tanto amara. E mentre ora infuria la polemica sui controlli e sulle responsabilità, l'unica cosa che resta è soltanto una grande pena.

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