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Qui lo scarico ridiventa acqua

A Isola della Scala nuovo depuratore finalmente ridimensionato alle esigenze della popolazione

Parole chiave: depuratore (1), Acqua (6)
Qui lo scarico ridiventa acqua

Imponente e tecnologicamente all’avanguardia tanto da essere il primo in Italia ad essere realizzato con il processo Sbr (Sequencing Batch Reactor), un innovativo sistema che prevede una serie di trattamenti del refluo all’interno dello stesso reattore biologico, seguendo un processo di tipo sequenziale. Che tradotto in parole semplici significa minori consumi di superficie grazie all’eliminazione del comparto di sedimentazione, e una riduzione dei consumi energetici con una migliore qualità delle acque restituite all’ambiente.

È stato inaugurato nei giorni scorsi il nuovo impianto di depurazione costruito a Isola della Scala, in località Cà Magre, dalla ditta Sta (Società Trattamento Acque) di Mantova per conto di Acque Veronesi. Un’opera attesa in paese da quindici anni. La nuova infrastruttura sostituirà quella in funzione in località Giarella e consentirà di passare dagli attuali 7mila abitanti serviti a quasi 12mila e in futuro potrà arrivare a 15mila.

La portata giornaliera prevista per la potenzialità di progetto è di 3.600 metri cubi. Il progetto prevedeva anche l’adeguamento della rete fognaria che contribuirà a risolvere la situazione che ha portato il Comune ad essere oggetto di infrazione da parte dell’Unione Europea a causa di impianti vetusti e sottodimensionati. Un progetto che nel suo insieme ha richiesto un investimento di circa 5 milioni di euro e che rilancia la città del riso sempre più protesa verso la sostenibilità ambientale in un’area dove la tutela del delicato ecosistema delle risaie è prioritaria. Acqua e riso sono elementi che si intrecciano indissolubilmente e contraddistinguono il territorio isolano dove da secoli e generazioni si produce il rinomato Nano Vialone Veronese Igp.

Nella terra del riso, la cerimonia di “varo” del nuovo impianto di depurazione, non poteva che avvenire con il lancio beneaugurante del riso. Un gesto profondamente simbolico compiuto da Renato Leoni, presidente del Consorzio di tutela riso Nano Vialone Veronese Igp; e da Maurizio Ferron, per ricordare che l’eccellente Igp veronese nasce nell’acqua ed è capace di rilanciare, soprattutto in questi tempi difficili, i valori della fiducia e della speranza.

Il taglio del nastro, preceduto dalla benedizione del vicario parrocchiale don Enrico de’ Stefani, è avvenuto alla presenza dei vertici di Acque Veronesi, Comune di Isola della Scala, Ente Fiera isolano, Ordine degli ingegneri e vari esponenti politici. «L’acqua che ritorna all’acqua – ha commentato il sindaco di Isola della Scala, Stefano Canazza –. Una meravigliosa opera umana che sorge in un luogo sensibile e che quindi rappresenta il territorio. L’acqua ripulita che ritorna nel ciclo dell’acqua per la comunità e per l’agricoltura garantisce la nostra salute e tutela l’ambiente». Si è invece soffermato sullo sviluppo futuro del territorio il presidente di Acque Veronesi, Roberto Mantovanelli, sottolineando che «abbiamo un forte legame con il territorio e con gli amministratori con l’obiettivo di creare valore per lo sviluppo: al 2023 investiremo oltre 180 milioni di euro». Il nuovo impianto si compone di comparti di pre-trattamento, quali grigliatura e dissabbiatura, e dei fondamentali trattamenti terziari di filtrazione e disinfezione Uv. La linea fanghi prevede la disidratazione del fango ispessito mediante centrifuga. Il depuratore scarica presso il fiume Tartaro che ricade all’interno delle aree sensibili della regione, perciò rispetta anche i valori imposti sull’abbattimento del fosforo e dell’azoto. 

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