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Papà e figlia donano il sangue insieme

di REDAZIONE

Donazione speciale all’Ospedale Magalini di Villafranca per Stefano Romitti e per la figlia Francesca: lui alla centesima, lei alla prima

Parole chiave: Donazione di sangue (3), Salute (63), Volontariato (88), Fidas Verona (24)
Papà e figlia donano il sangue insieme

di REDAZIONE

Per uno è stata la donazione numero cento, per l’altra la prima. Mercoledì 10 novembre, al Centro trasfusionaledell’Ospedale “Magalini” di Villafranca, un papà e una figlia si sono seduti accanto per fare insieme questo gesto semplice e gratuito. 

 

Stefano Romitti, 57 anni, e la figlia Francesca, 18, sono due donatori iscritti alla sezione Fidas Verona di Villafranca, paese in cui risiedono. «Ho realizzato un sogno che cullavo da tempo: trasmettere in famiglia la volontà di donare», dice con una punta di sano orgoglio papà Stefano. Lui stesso aveva seguito le orme del padre Giancarlo, arrivato a 48 donazioni e poi bloccato da problemi di pressione. «Mio papà ci teneva tanto: mi ha ispirato col suo esempio, senza mai essere oppressivo – racconta Stefano –. Mi diceva “Sarebbe una bella cosa se donassi anche tu” e così, appena ho compiuto 18 anni, ho iniziato a tendere il braccio». 

 

Romitti, originario di Suzzara (Mantova), ma villafranchese d’adozione, ha continuato a dare l’esempio anche nella sua famiglia, parlando di dono alle due figlie. «La maggiore Aurora, 22 anni, ha paura dell’ago e ancora non sono riuscito a convincerla, invece la più piccola, Francesca, che frequenta l’alberghiero “Carnacina” di Valeggio, ad agosto è diventata maggiorenne e ha voluto fare l’aspirantato – spiega –. Ha superato i controlli di idoneità e sono stato felice di averla accanto al Centro trasfusionale, dove abbiamo donato in contemporanea». 

 

La donazione, emozionante per entrambi, si è svolta in un clima familiare, tra i complimenti del personale sanitario e degli altri donatori presenti. «Essere arrivato a quota 100 fa certamente piacere, ma soprattutto sono contento di aver portato una mia familiare al Centro trasfusionale», spiega Romitti, che lavora come meccanico di carrelli elevatori. Anche la moglie Sara, insegnante in una scuola materna, supporta con entusiasmo l’impegno nel dono, pur non potendolo fare.  

 

«Ogni volta che mi stendo sul lettino non so chi riceverà il mio sangue, però sono certo che finirà nel posto giusto: ecco perché lo faccio – conclude Stefano –. Ora continuerò a promuovere il dono, puntando alle 130 donazioni. La pandemia non mi ha rallentato: anche se per un periodo il “Magalini” è diventato ospedale Covid, ho sempre continuato a donare a Bussolengo». 

 

«Belle testimonianze come questa ci ricordano l’importanza di tramandare il dono del sangue in famiglia: molto spesso s’inizia così, respirandolo in tra le mura domestiche – osserva la presidente di Fidas Verona, Chiara Donadelli –. Ci auguriamo che, vedendo l’esempio di Stefano e Francesca, tanti altri genitori e figli si interroghino sulla possibilità di compiere questo gesto altruista, indispensabile a molte persone che ne hanno bisogno».

 

Per donare i requisiti sono questi: pesare almeno 50 kg e avere tra i 18 e i 65 anni. Per prenotare la prima visita basta telefonare al numero verde gratuito 800.310.611 (da fisso), allo 0442.622867 (per chiamate da cellulare), al 339.3607451 (cellulare per telefonate/sms) o inviare una mail a prenota.trasfusionale@aulss9.veneto.it.  Per informazioni: www.fidasverona.it.

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