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Isola della Scala. In memoria del sacrificio dei fratelli Corrà "martiri della libertà"

Per Gedeone e Flavio il 1945 non fu Liberazione. I due fratelli morirono nel lager, ora sono Servi di Dio

Immagini dei giovani fratelli Gedeone e Flavio corrà

Settantacinque anni fa morivano i fratelli Flavio e Gedeone Corrà nel campo nazista di Flossenburg in Germania, dove si spensero a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro: Gedeone (il più giovane) il 18 marzo 1945, all’età di 25 anni; Flavio il primo aprile (nel 1945 giorno della Pasqua) a 28 anni. Insieme a questa ricorrenza, nel 2020 si ricorda anche il 15° anniversario della morte di mons. Sennen Corrà, vescovo di Chioggia e poi di Concordia-Pordenone, fratello di Flavio e Gedeone, scomparso il 25 aprile 2005. Due importanti ricorrenze che a causa dell’emergenza Coronavirus non potranno essere celebrate nella comunità isolana ma l’associazione Amici dei fratelli Corrà di Isola della Scala mantiene viva la memoria ricordandoli dalle pagine di questo giornale. La vicenda umana dei due eroici fratelli, martiri della libertà, testimoni di ardente fede e carità, caduti vittime della barbarie nazista a pochi giorni dalla liberazione del campo di sterminio, non va dimenticata. “Il loro fulgido esempio di vita – sottolinea l’associazione – rimarrà a perpetuo ricordo della forza della loro fede e dei loro ideali, che ne fanno supreme figure di riferimento per tutte le generazioni”. Di seguito riportiamo una pagina di storia che ci aiuta a conoscerli meglio.
Umili origini contadine
I fratelli Corrà nacquero a Salizzole: Flavio nel 1917, Gedeone nel 1920 e Sennen nel 1924. Prima di loro, il padre Rodolfo e la madre Angela ebbero tre figlie: Noemi, Amelia e Zita. La famiglia Corrà, di modeste origini contadine e salda fede religiosa, si trasferì a Isola della Scala nel 1932. In quel periodo maturò la vocazione al sacerdozio di Sennen, che entrerà in seminario e sarà ordinato sacerdote nel giugno 1947, e da lì inizierà il percorso che lo porterà ad essere eletto vescovo di Chioggia nel 1976 e poi di Concordia-Pordenone nel 1989, ove rimase anche dopo aver lasciato la carica, per raggiunti limiti di età, dal 2000.
Due giovani fuori dal comune
Flavio e Gedeone, brillanti studenti prima al liceo scientifico Messedaglia e poi alla facoltà di Matematica e Fisica all’Università di Bologna fin da giovanissimi si distinsero nella comunità isolana per il loro fervente contributo in parrocchia e lo zelante impegno nell’Azione Cattolica, per le loro elevate virtù spirituali e morali. Nel ’44 aderirono alla Resistenza, in veste di informatori, nell’ambito della missione militare alleata Rye, collaborando con il Comitato di liberazione nazionale di Isola della Scala, presieduto dall’avvocato Gracco Spaziani, un’altra figura emblematica della Resistenza nel Basso veronese, che sarà anch’egli arrestato e troverà la morte nel campo di concentramento di Mauthausen.
Flavio era fidanzato con la figlia di Gracco, Iside, con cui condivideva i valori cristiani e progettava una vita insieme nel matrimonio. Nel novembre 1944 Flavio e Gedeone furono arrestati, con gli altri membri del Cln, dalle Brigate Nere e da soldati tedeschi.
Le testimonianze
Molteplici le testimonianze delle loro virtù, spirito di preghiera e missione di apostolato in ogni momento della loro vita, a partire dal ricordo dei familiari fino alle toccanti testimonianze che ci hanno lasciato i loro compagni di prigionia. Gino Spiazzi: «Quando conobbi mons. Sennen Corrà e seppi che era fratello di Flavio e Gedeone, un’immensa emozione mi pervase perché i due fratelli che avevo conosciuto al campo, alla baracca 10, mi erano rimasti nel cuore; la loro vocazione alla santità e al martirio è stata la cifra e il lascito della loro giovane eroica esistenza». Augusto Tebaldi: «Flavio e Gedeone sentivano la presenza di Dio così viva in loro, che parevano trasfigurarsi; erano distaccati dall’ambiente, in certo senso vivevano sopra l’umano serenamente disposti a morire. Li ho sentiti spesso ripetere, in situazioni che non permettevano illusioni: “Beati coloro che soffrono, perché saranno consolati”».
L’associazione
Nel 1995 Fabio Spaziani, figlio di Gracco e amico fraterno dei Corrà, ha costituito l’Associazione Amici dei Fratelli Corrà, con lo scopo di promuovere la causa di beatificazione e canonizzazione dei due eroici fratelli, in virtù del loro ruolo di testimoni di Cristo e della patria, vissuto in maniera esemplare. Partigiani di Dio infatti è il titolo della loro biografia, curata da Andrea Tornielli e Jacopo Guerriero, edita da Edizioni San Paolo nel 2005. A Fabio Spaziani, scomparso nel 1997, è succeduto Pasquale Ferrarini, che ha poi ceduto il testimone all’attuale presidente, Diego Zarantonello.
La causa di beatificazione
Nel 2000 si è aperto il processo per la beatificazione e canonizzazione dei due eroici fratelli, la cui fase diocesana si è conclusa nel 2003, dichiarandoli “Servi di Dio”. Nel 2006 in occasione della visita di papa Benedetto XVI a Verona per il Convegno della chiesa italiana, i fratelli Corrà sono stati annoverati tra i “Testimoni del ‘900 per il Triveneto”. «La strada verso la beatificazione e canonizzazione è un lungo percorso che richiede tempo, lavoro, risorse, preghiere, attesa; ma noi contiamo di vedere un giorno realizzato il nostro desiderio – dice il presidente Diego Zarantonello. –Confidiamo in tutti coloro che vogliano essere sostenitori della causa e appoggiare il nostro obiettivo auspicandone la realizzazione che riteniamo possibile». Per informazioni e sostegno alla causa: amicifratellicorra@libero.it. 

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