Cultura & spettacoli
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Qualità e innovazione per i dieci anni del Ristori

di ALBERTO MARGONI
Nel ricco cartellone 2022-23 numerose le novità: al Baroque Festival ai musical, alle serate di gala

Qualità e innovazione per i dieci anni del Ristori

Proposte di qualità, desiderio di innovazione e attenzione alle giovani generazioni sia con finalità educativa che nella valorizzazione dei talenti e delle eccellenze in campo musicale e artistico. Sono questi gli elementi caratterizzanti l’attività del teatro Ristori, che quest’anno festeggia il decennale della sua riapertura.
Il ricco cartellone della stagione 2022-23 è stato presentato nei giorni scorsi alla stampa. E non mancano significative novità. Del resto, come ha affermato il prof. Alessandro Mazzucco, presidente della Fondazione Cariverona proprietaria del teatro, «noi dobbiamo cercare di intercettare le aspettative del pubblico veronese e di incrementare per quanto possibile la nostra attività, cosa che peraltro stiamo già facendo da anni nel numero e nella qualità delle proposte». Tra le novità per la stagione del decennale, la più significativa è il Baroque Festival.
«Negli ultimi anni abbiamo sempre fatto una stagione di musica barocca che prevedeva sei concerti – ha illustrato Alberto Martini, direttore artistico del Ristori –. Quest’anno abbiamo pensato di proporre una nuova formula concentrando la proposta di musica barocca nell’arco di un mese, dall’8 febbraio all’11 marzo 2023, nel quale ci saranno ben dodici concerti, masterclass, approfondimenti con artisti e musicologi». L’intento è quello di coinvolgere tutta la città, a cominciare dalla zona adiacente al teatro, quindi ristoranti e bar, «per dare un segno a 360 gradi molto coinvolgente di quest’arte della musica barocca che è una caratteristica peculiare della programmazione del nostro teatro».
La serata inaugurale vedrà Jordi Savall esibirsi con l’ensemble Hespèrion XXI in Oriente Occidente. Dialogo delle anime. Una proposta trasversale sarà il 18 febbraio lo Stabat Mater, uno spettacolo di teatro e danza sulle note di Antonio Vivaldi, con la presenza del controtenore Vincenzo Capezzuto. Il 3 marzo il complesso austriaco “Il suonar parlante” con Vittorio Ghielmi proporrà un concerto di musica barocca con una contaminazione gipsy ungherese. Un’altra novità sarà quella dicembrina delle serate di gala con cena. Nella platea del teatro al posto delle poltrone verranno collocati dei tavoli e si potrà assistere a spettacoli che consentiranno un’esperienza immersiva. Il 2 dicembre sarà dedicato a Buenos Aires, sulle note del tango con uno dei suoi massimi interpreti, Miguel Ángel Zotto. Il 21 dicembre protagonista il gospel, mentre l’ultimo dell’anno “Serata di gala a Vienna”. Anche il musical troverà spazio nel cartellone 2022-23 del Ristori con due proposte: il 20 novembre Notre Dame – Il mistero della Cattedrale, per la regia di Luca Lovato; il 31 marzo 2023 Il Mago di Oz, «con oltre 25 artisti sul palcoscenico, la presenza di un ledwall, una scenografia piuttosto importante. Una proposta che coniuga in un equilibrio perfetto l’arte del musical, quindi musica e danza, con le arti circensi. Uno spettacolo straordinario», ha spiegato Martini. Vi saranno anche tre serate d’autore che vedranno l’intervento di Alessandro D’Avenia (6 novembre); Alessandro Milan e Leonardo Manera (17 marzo ’23); Massimo Cacciari e Ramin Bahrami (27 aprile). La stagione di danza vedrà sei appuntamenti con compagnie internazionali e spesso con musica dal vivo. Si inizierà con Il canto della Terra su musica di Gustav Mahler nella versione da camera di Arnold Schönberg, in una nuova produzione del Ristori (27 ottobre). Otto i concerti di musica jazz. Inizierà la stagione il 19 ottobre Gianluca Petrella con il suo quartetto e porterà la sua ultima incisione discografica, Cosmic Renaissance. Poi sarà la volta del trombonista Steve Turre con il Marco Marzola Trio (28 ottobre); del sassofonista Joe Lovano con il Marcin Wasilevski Trio (28 ottobre); di Avishai Cohen, trombettista israeliano, con il suo quartetto (24 novembre); della cantante e trombettista spagnola Andrea Motis – che doveva esibirsi nel marzo 2020, ma per la chiusura dei teatri a causa della pandemia non è stato possibile – con il suo trio (23 marzo). Il 15 aprile tornerà al Ristori il pianista newyorchese Uri Cane con il quartetto polacco Lutoslavsky che coniugherà la musica jazz con quella classica. Poi il 21 aprile sarà la volta di Fabrizio Bosso, uno dei trombettisti più noti al mondo, con il suo quartetto; infine il 30 aprile il tradizionale appuntamento con l’International Jazz Day: «Avremo ospite Gegè Telesforo con il suo quartetto che si è reso disponibile anche per un incontro con gli studenti sia del Liceo musicale che del Conservatorio, anche in virtù della sua grande esperienza come comunicatore ed educatore». La programmazione dedicata ai ragazzi e alle famiglie proporrà il 22 gennaio ’23 Il piccolo spazzacamino di Benjamin Britten, una produzione del teatro comunale Pavarotti di Modena, un’opera a tutti gli effetti dedicata ai ragazzi.
«Si tratta di un progetto molto importante perché il pubblico di giovani partecipa attivamente e in certi momenti interagisce con il palcoscenico. Per questo ci sarà un tutor che andrà nelle scuole e istruirà i ragazzi. Penso che per loro essere parte attiva possa costituire un’esperienza straordinaria», ha illustrato Martini. Il 5 febbraio sarà la volta de Il libro di tutte le cose, una coproduzione di molte realtà tra cui Teatro Pan e Bam! Bam! Teatro, per la regia di Lorenzo Bassotto; il 5 marzo I tesori del barocco, una produzione di Elisabetta Garilli con il suo atelier; il 12 marzo «finalmente riusciremo a realizzare il progetto su Dante impedito dalla pandemia», AA Dante’s project con la drammaturgia di Giovanna Scardoni e le musiche originali di Luca Sticcotti, in collaborazione con la Scuola di teatro “Luca Ronconi” del Piccolo Teatro di Milano diretta da Carmelo Rifici. Infine il 19 marzo andrà in scena Eneide, generazioni, una produzione dell’associazione culturale Mitmacher con la regia di Stefano Scherini. Sulla riflessione fatta per individuare «traiettorie nuove» per proporre il Ristori non solo nel contesto cittadino, ma anche in un’area allargata, si è soffermato Filippo Manfredi, direttore generale della Fondazione Cariverona. Oltre all’attenzione verso le giovani generazioni con la linea Education e alle novità inserite in cartellone, vi è l’intenzione «di valorizzare alcune collaborazioni con soggetti terzi, con chi utilizza il Ristori al di fuori dalla stagione teatrale, visto che è aperto tutto l’anno».
Tra le nuove prospettive si colloca quella del teatro d’impresa. «L’idea è di rendere la cultura il più possibile accessibile anche a soggetti come le imprese che possono collaborare con il teatro; stiamo identificando delle modalità per trovare delle giuste sinergie per valorizzare uno spazio che consente di fare cultura a 360 gradi. Puntiamo a far sì che il teatro sia vissuto il più possibile». Il 20 settembre si terrà la tradizionale serata di presentazione della stagione con musica e spettacolo dal vivo. La cittadinanza è invitata. È stato rinnovato il sito web all’indirizzo www.teatroristori.org. Abbonamenti e biglietti per gli spettacoli si potranno acquistare a partire da settembre. 

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